lunedì, 29 Aprile , 24

Cnpr Forum: Azione Bce rischia di generare nuova inflazione

EconomiaCnpr Forum: Azione Bce rischia di generare nuova inflazione

 

Schifone (FdI): “Soddisfatti da approvazione Dl Lavoro”

Pedicini (Verdi): “Inflazione cattiva colpisce i più deboli”

Romano (Noi Moderati): “Innalzamento tassi crea spirale inflazionistica”

Pirro (M5s): “Crescita frutto di misure dei governi precedenti”

“Siamo soddisfatti dell’approvazione del Decreto Lavoro, che contiene una serie di misure politiche indicate dal Ministro Calderone e che erano parte integrante del nostro programma politico. È una norma che definisce la nostra visione non solo per il futuro dell’occupazione, ma anche per un’idea nazionale che crei opportunità e ricchezza per il popolo italiano e rafforzi le strutture produttive”.

Queste le parole di Marta Schifone, deputata di Fratelli d’Italia in Commissione Lavoro a Montecitorio, nel corso del webinar “L’economia italiana è in crescita, ma nel resto d’Europa e nel mondo la recessione è in agguato”. promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

“Abbiamo guadagnato cittadinanza riducendo il costo del lavoro attraverso la riduzione del cuneo fiscale, chiudendo le scappatoie che mettono tutti sullo stesso piano, senza differenziare tra chi può lavorare e chi no – ha proseguito Schifone.

Lo stesso vale per la sicurezza sul lavoro. Il decreto sul lavoro è un ottimo primo passo, ma ci sono altri obiettivi legislativi da perseguire. Primo fra tutti, promuovere l’occupazione giovanile e il problema dei NEET, che potrebbe essere superato puntando su una formazione in ambito tecnico e scientifico”.

Commentando la difficile situazione economica, Piernicola Pedicini (eurodeputato del gruppo Verdi -Alleanza Libera Europea) ha dichiarato: “Questa recessione in cui si trova tutta l’Unione Europea è una recessione di guerra.

Soprattutto l’UE si sta avviando verso un’economia di guerra, che sta mettendo a dura prova la nostra economia. La crisi energetica sta causando una pessima inflazione, che colpisce tutti i beni di prima necessità e quindi in particolare le famiglie deboli e l’intera struttura produttiva.

La recessione asimmetrica che incide in modo particolare nel nostro Paese: Il PNRR è stata una misura confezionata per affrontare la crisi economica post-Covid, ma poi è arrivata la crisi bellica e le priorità orizzontali che avevamo stabilito in Parlamento europeo che miravano proprio a ridurre le disuguaglianze regionali, di genere e generazionali.

Purtroppo i Governi italiani che si sono succeduti – ha sottolineato Pedicini – non sono riusciti a raggiungere gli obiettivi posti dal PNRR. Ciò che occorreva fare era applicare strumenti economici decentrati e, a tal fine, coinvolgere il più possibile i principali Enti attuatori e le Autorità locali”.

Francesco Saverio Romano (parlamentare di Noi Moderati in Commissione Bilancio alla Camera) ha dichiarato: “Bisogna procedere con una politica di moral suasion per evitare che la Banca Centrale Europea continui ad aumentare i tassi di interesse sulll’acquisto di moneta.

Il nostro Paese, a differenza di altri Paesi europei, è fatto di piccole e medie imprese che soffrono del costo del denaro, così come le famiglie con i mutui. Queste imprese non hanno altra scelta che ribaltare sui prezzi il costo del danaro.

A differenza di altre Nazioni, le grandi imprese e le multinazionali hanno realizzato profitti significativi negli ultimi anni e possono assorbire, o almeno mitigare, la spirale inflazionistica aumentando i tassi di interesse – ha sostenuto Romano.

L’Italia ha soltanto due esempi: i giganti dell’energia e i colossi bancari. L’economia italiana ha bisogno di misure strutturali. Ne sono convinto, i dati raccontano di un Paese vivo e vegeto, che non si arrende e vuole continuare a correre. Ci sono tutti i presupposti per non rimanere più fanalino di coda in Europa”.

Critica Elisa Pirro (senatrice del M5s Commissione Affari sociali e Lavoro a Palazzo Madama): “Invece di crescere, l’economia italiana si trova in una fase di rallentamento della crescita che deriva dalle misure espansive attuate dal precedente Governo per far fronte al Covid.

Pertanto, se l’attuale Governo non adotta una serie di misure per proteggere la base economica, anche noi siamo a rischio. Le misure devono essere di ampio respiro e favorevoli agli investimenti.

Altrimenti, cadrà in recessione come altri Paesi europei. Questo perché il problema non è locale ma diffuso. Sono necessari provvedimenti a sostegno all’economia. Questo perché spesso i dati mostrano che il potere d’acquisto dei salari sta diminuendo. In secondo luogo, è necessario intervenire sul lavoro precario.

Il nostro ambiente di lavoro è frammentato e disarticolato, e i voucher e il lavoro a tempo determinato continuano a essere privilegiati. Dobbiamo invertire questa tendenza promuovendo misure politiche attive per far incontrare domanda e offerta di lavoro”- ha concluso Pirro.

Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Eleonora Linda Lecchi (commercialista e revisore legale Odcec di Bergamo): “Non siamo ancora al passo con i tempi. Non abbiamo ancora recuperato le difficoltà registrate nell’era pre-Covid.

Questa crescita lenta e graduale non ci mette al riparo da quanto sta accadendo nel resto d’Europa e del mondo, dove la combinazione di inflazione e aumento dei tassi di interesse sta portando a una recessione rapida. E in un’economia globalizzata, è difficile non risentirne anche qui in Italia”.

Conclusioni affidate a Paolo Longoni (consigliere dell’Istituto nazionale degli esperti contabili): Non dobbiamo dimenticare che l’Italia è il decimo Paese più ricco al mondo per PIL e si trova in una situazione molto favorevole rispetto ad altri Paesi.

Dobbiamo fare i conti non solo con il fenomeno inflazionistico che si è riacceso a seguito delle turbolenze internazionali, ma soprattutto con le misure di difesa inflazionistica della Banca Centrale Europea che utilizza la leva macroeconomica dei tassi di interesse.

Aumentare i tassi di interesse nell’attuale contesto rischia di alimentare ulteriormente l’inflazione stessa, non di governarla. Possiamo solo sperare che un’economia complessa come la nostra possa essere governata nel modo più favorevole possibile per le imprese e i cittadini.

Michele Santomauro

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