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BCE risponde a Corte Conti UE: il nostro approccio è efficiente ed efficace

EconomiaBCE risponde a Corte Conti UE: il nostro approccio è efficiente ed efficace

Metodologia in linea con gli orientamenti guida dell’Autorità bancaria europea

Il Dipartimento di Vigilanza bancaria della BCE ha risposto alle critiche della Corte dei Conti europea, sostenendo che l’approccio scelto in materia di gestione del rischio di credito delle banche è “il più efficiente ed efficace, come dimostrano la riduzione dei crediti deteriorati (non-performing loans, o Npl) e l’aumento dei tassi di copertura dalla pubblicazione di questo approccio”. E’ quanto si legge in un documento che la Corte dei Conti comunitaria ha allegato al parere pubblicato oggi.

La BCE riconosce che sarebbe stato possibile utilizzare in modo diverso gli “strumenti e i poteri di vigilanza esistenti” a disposizione della vigilanza bancaria. Tuttavia, prosegue la risposta (un documento di oltre 20 pagine), “la BCE ritiene che la metodologia attualmente utilizzata per determinare il (secondo) requisito patrimoniale aggiuntivo copra adeguatamente tutti i rischi rilevanti a cui sono esposte le Istituzioni finanziarie”.

La metodologia “è in linea con gli orientamenti dell’Autorità bancaria europea (EBA) sul processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process, Srep) pubblicati nel marzo 2022. Al momento non sono ancora disponibili raccomandazioni dell’ABE sulla metodologia che la BCE dovrà utilizzare nello Srep e nel P2R”.

La BCE, prosegue la replica, è del parere che la propria metodologia consentirà di utilizzare le informazioni provenienti dal processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process, ICAAP) delle Istituzioni finanziarie, oltre agli altri indicatori chiave di rischio rilevanti e agli esiti della valutazione prudenziale periodica di vigilanza della BCE. Inoltre, ritiene che il P2R possa essere determinato in modo efficiente utilizzando tutte le informazioni disponibili.

L’Istituzione con sede a Francoforte descrive il suo obiettivo come “assicurare che il potenziale impatto complessivo dei rischi rilevanti di un Istituto finanziario sia adeguatamente coperto dai suoi requisiti patrimoniali di primo o secondo pilastro”. BCE dichiara, inoltre, che migliorerà costantemente la sua metodologia P2R sulla base degli insegnamenti tratti da ogni ciclo Srep o dopo aver ulteriormente valutato l’impatto di specifici fattori di rischio sul P2R.

La Banca Centrale Europea dichiara che “condurrà a breve una revisione più strutturata dell’efficacia e dell’efficienza della metodologia”. Ribadisce, inoltre, di applicare la propria metodologia “in modo coerente”.

A partire dal 2022, una funzione indipendente dedicata al rischio di vigilanza (il Department for Strategy and Supervisory Risk) contribuirà a questo “come seconda linea di difesa”, conducendo analisi comparative e orizzontali dei punteggi Srep e delle misure quantitative e qualitative. Infine, “BCE riconosce che il ciclo Srep è lungo e sta studiando come abbreviarlo”.

Allo stesso tempo, “al team di vigilanza congiunto viene chiesto di considerare tutti gli eventi rilevanti che si verificano dopo la data di cut-off e che potrebbero influire sulla valutazione dello Srep (riorganizzazione infragruppo, altri eventi societari, riduzioni di esposizioni deteriorate effettuate in extremis, ecc.), in modo che la valutazione dello Srep sia il più possibile aggiornata. Riteniamo che i rischi associati a ciò siano mitigati in misura significativa”.

Giovanni Lombardi Stronati

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