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Ancora in corso la mostra di Christophe Mourey al Palazzo delle Arti Napoli

AttualitàAncora in corso la mostra di Christophe Mourey al Palazzo delle Arti Napoli

Fino al 31 agosto, il PAN – Palazzo delle Arti Napoli ospita “Amazing Naples- Napoli, sogno dei sogni et mes rêves de bonheur”, mostra che segue un discorso filologico su Napoli iniziato anni fa dall’artista Christophe Mourey. L’evento curato dall’etno-antropologo Marco Fiore con la collaborazione della professoressa Marilena Marotta.

Christophe Mourey nasce a Parigi. Diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Rouen in Francia, disegna incessantemente tentando di ricalcare l’identità dell’humus che rappresenta non solo espressivamente, ma con un’attenta ricostituzione dell’oggettività, in un’ottica socioculturale.

L’artista arriva in Italia per la prima volta nel 1995 in occasione della biennale di Venezia con i riflettori accesi sul tema del ritratto dalle origini ad oggi. In questa occasione conobbe Napoli e, affascinato dai suoi colori e dalla sua creatività, se ne innamorò al punto da decidere di trasferirsi in città. Quando parla della città partenopea, confessa che sarebbe stato impossibile per lui non cercare di riprodurrene la bellezza nei suoi lavori.

Svelare la Napoli di Christophe Mourey significa raccontare la storia di un artista romantico e di una città che strega. Mourey ha una personale tecnica di rilettura del disegno contemporaneo che gli ha permesso di realizzare con il Draw Action un lavoro che consiste nel associare bozzetti stilizzati presi dal vivo con il dialogo con il pubblico. In questo modo la sua arte riesce perfettamente a coniugare con precisione la spontaneità del disegno, lo scambio nato dalla conversazione e il bisogno di trasmissione con la memoria “scannerizzata”.

Nei suoi coloratissimi disegni, i colori più utilizzati dall’artista sono il blu, il verde e i rosso che rappresentano anche la fusione fra la bandiera italiana e quella francese. Nulla è lasciato al caso: Mourey con i suoi lavori intende non solo rappresentare i luoghi, ma anche imprimere sulla carta una propria indagine sociale, culturale e storica.

Nel 2009 Mourey realizza il suo primo libro “Napoli Euforika – Il cuore”, pubblicato dalla casa editrice Tullio Pironti. Si tratta di una raccolta di 200 disegni realizzati fra il 2004 e il 2009. Ogni opera che vi compare raffigura la Napoli vista attraverso gli occhi di un francese, filtrata dallo sguardo di Christophe Mourey. La parola Euforika non è un caso: è stata accuratamente studiata e selezionata per rivelare la reale intenzione dell’autore, ovvero descrivere come in fondo l’euforia sia di Napoli e Napoli sia euforika nel senso greco dell’”io porto bene”.

“Euforika” intesa come compenetrazione di anima e corpo, di sostanzialità e determinazione, di un moto indotto dalla ribellione che tanto caratterizza la città. Come in un fermo immagine, la collezione di opere su Napoli di Mourey, riesce a trascrivere i ricordi di una passeggiata veloce per le vie del centro, di un giro in macchina nel traffico sul lungomare, come un frame di un racconto visivo.

Christophe Mourey ha alle spalle la pubblicazione di diversi volumi d’arte contemporanea. Ogni libro ha un suo valore intrinseco e racconta un argomento diverso, attraverso i disegni e i colori. Tra le pagine di ciascuno è racchiuso un entusiasmante percorso di approfondimento, un’emozionante ricerca. Grazie anche al sostegno di Gianluca Migliorino design atelier, la mostra è organizzata in otto sale, una per ogni libro. Il pubblico vive un viaggio fra colori, linee e il brio dei disegni con cui l’artista francese, napoletano d’adozione, rende omaggio all’unicità della città del Vesuvio.

Una sala è dedicata alle opere del libro “Mmamm ma – Storia di un attimo di vita in bianco e nero” (Tullio Pironti Editore) di Alfredo Pezone, in cui l’autore racconta cosa hanno significato le leggi antisemite a Napoli durante la Seconda Guerra Mondiale, attraverso l’esperienza di un suo amico ebreo, Tullio, e del crimine commesso contro duecentoventuno bambini ebrei sotto i dieci anni che nel 1943 furono deportati da Roma ad Auschwitz.

Una seconda sala è dedicata al libro “Sei unico” (Nord-Sud Edizioni) di Bruno Tognolini, noto per essere uno degli ideatori e degli autori della Melevisione, famoso programma Rai per l’infanzia. Il volume contiene una toccante filastrocca legata al tema della disabilità. Il compimento è stato scritto per una mamma timorosa per l’accoglienza che, nel passaggio dalle elementari alle scuole medie, i nuovi compagni di classe avrebbero potuto riservare a suo figlio, un ragazzo con la sindrome di Down. Le parole di Tognolini sono accompagnate dalle fantasiose illustrazioni di Christophe Mourey che esaltano il valore della diversità come ricchezza e marchio di unicità.

Un’altra sala del percorso artistico è dedicata a “Giordano Bruno – Non so di che pentirmi“, un con i testi di Nely e le illustrazioni di Christophe Mourey per regalare loro l’audacia del pensiero sovversivo dell’insigne filosofo originario di Nola. Grazie ad alcune citazioni e alla leggenda dei tre asini, viene rievocata la memoria di un personaggio coraggioso e audace, fedele alla ricerca della verità e alla propria onestà intellettuale. Sono presenti in sala anche i disegni sul “Cristo Velato”.

L’ultima sala è quella della raccolta di poesie “Cammino sul filo rosso” di Josephine Valley, in cui si affronta una tematica difficile di grande attualità: la violenza che ogni giorno milioni di donne nel mondo ancora subiscono. L’artista, Christophe Mourey ha corredato i toccanti versi dell’autrice con dei disegni che ne colgono la singolarità e le corde emotive.

Le immagini accendono il focus su un dettaglio, un volto, un particolare con colori nitidi. Nella sala viene celebrata la figura della donna attraverso le esperienze e le storie di alcuni nomi importanti come Elsa Fitzgerald, Alda Merini, Maria Maddalena, Josephine Valley, Daphne Caruana Galizia, Camille Claudel, Salomè, Yasaman Aryani e Artemisia Gentileschi. Lo scopo è quello di sensibilizzare sulla battaglia contro i soprusi e le violenze di genere che restano ancora oggi un problema sociale di estrema importanza.

Il progetto gode del sostegno del Comune di Napoli e del patrocinio della Regione Campania. È stato fortemente incoraggiato dal Console francese a Napoli, dall’Istituto Francese Grenoble, dal club Unesco di Napoli, e dall’Istituto Caselli – Real Fabbrica di Capodimonte.

Adriana Talia

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