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Vodafone sigla un nuovo accordo sul lavoro agile con i sindacati

AttualitàVodafone sigla un nuovo accordo sul lavoro agile con i sindacati

“Smart working” 3 gg a settimana per uffici, 2 per i Call Center

Roma, 6 dic. (askanews) – Vodafone Italia e le organizzazioni sindacali hanno firmato un nuovo accordo sul lavoro agile che individua nuove forme di flessibilità del lavoro e concilia le esigenze organizzative e produttive con il “work-life balance” dei dipendenti. Secondo quanto riferisce la società con un comunicato, entrerà in vigore il prossimo 6 febbraio e avrà durata di un anno.

Per i dipendenti delle aree di business e di staff viene confermato l’attuale modello con alternanza settimanale, che prevede due giorni di lavoro in sede e tre giorni in smart working. Per i dipendenti del Call Center, il nuovo modello prevede un’alternanza settimanale di tre giorni in azienda e due in smart working. Si aggiungono poi sei giorni di lavoro da remoto che il collaboratore può liberamente scegliere durante tutto il periodo dell’accordo e la possibilità per le parti di valutare diverse modulazioni durante i periodi di chiusura collettiva e nei giorni festivi.

È prevista ulteriore flessibilità: giornate aggiuntive di lavoro agile di cui tutti i lavoratori possono godere per motivi legati a situazioni eccezionali come, ad esempio, allerta rossa meteo o sciopero dei mezzi pubblici.

Tenendo conto dell’attuale contesto economico-sociale, Vodafone, si legge, riconoscerà un bonus una tantum del valore di 250 euro in welfare come forme di sostengo ai redditi, da utilizzare per il pagamento di bollette di energia, buoni spesa e buoni carburante.

Vodafone Italia rivendica di esser stata tra le prime aziende del settore a sperimentare il modello di smart working, adottando la modalità di lavoro ibrido già dal 2013. Con l’avvento della pandemia, è cresciuta la consapevolezza dell’importanza del lavoro ibrido quale opportunità di responsabilizzazione, di lavoro per obiettivi, di fiducia e rafforzamento del legame tra azienda e dipendenti. Nel novembre 2020 Vodafone ha raggiunto con le rappresentanze sindacali un accordo sullo smart working, che ha aperto la strada ad un nuovo modello inclusivo di lavoro agile.

A due anni di distanza, il contesto socio-economico e sanitario ha portato Vodafone a individuare un nuovo equilibrio tra tempi di vita e tempi di lavoro e delle esigenze organizzative e produttive. L’alternanza giornaliera all’interno della stessa settimana tra lavoro in ufficio e lavoro da remoto permetterà a tutti i dipendenti di proteggere i valori della presenza in sede – in termini di supporto reciproco e condivisione delle sfide quotidiane – e di prevenire fenomeni di isolamento sociale, prosegue il comunicato, dovuti a lunghi periodi di lavoro fuori dalle sedi aziendali. Per ottimizzare gli obiettivi delle due modalità di lavoro, parte delle giornate pianificate da remoto saranno riservate alla formazione.

Il nuovo accordo sul lavoro agile fa parte di un più ampio sistema di welfare aziendale, e conferma tutte le iniziative di inclusione e a supporto della vita privata e lavorativa delle persone in Vodafone. In particolare, per le persone con disabilità o particolari condizioni di salute, caregiver, neogenitori, genitori unici e dipendenti vittime di violenza domestica è possibile richiedere una diversa modulazione della percentuale di lavoro agile, compatibile con le proprie necessità personali.

A supporto di questa trasformazione organizzativa, Vodafone conferma le convenzioni con gli asili nido e iniziative come il servizio di counselling su tematiche di benessere psicologico e organizzativo. Sono stati inoltre confermati i trattamenti legati alla genitorialità, in particolare il Global Parental Leave (congedo fino a 16 settimane retribuite al 100% dello stipendio per i dipendenti che diventano genitori a seguito di nascita, adozione o maternità surrogata, in Italia o all’estero e che non possono accedere al trattamento di maternità previsto dalla legge. Il congedo genitoriale inclusivo, conclude la società, può essere fruito nei primi 18 mesi dal momento in cui la persona diventa genitore).

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