ROMA – In Perù stanno compiendo violazioni dei diritti umani che vanno fermate subito con l’avvio di un dialogo tra le parti politiche e sociali: è l’appello di Michelle Rivera, fondatrice a Bologna di Sonrisas Andinas, una ong animata da persone originarie del Paese latinoamericano.
Lo spunto, in un’intervista con l’agenzia Dire, a margine della quarta edizione del Summit nazionale delle diaspore, sono i disordini seguiti in diverse regioni del Perù alla destituzione e all’arresto del presidente Pedro Castillo. Al suo posto, in Parlamento, ha giurato la ex vice Dina Boluarte. Disordini, con spari sui dimostranti e decine di vittime, sono proseguiti per settimane.
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A segnare la mobilitazione sono sia il sostegno a Castillo che la richiesta di elezioni anticipate. “Nella comunità in Italia ci sono opinioni differenti ma una cosa sulla quale tutti sono d’accordo è che c’è bisogno di dialogo” sottolinea Rivera. “Non voglio dire chi ha ragione e chi torto ma bisogna smettere di commettere violenze e di violare i diritti umani, perché è quello che in Perù sta accadendo”.
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