ROMA – Pietra tombale sulle polemiche del concertone di Capodanno a Roma. Parola di Giancane e Rancore, i due artisti che si esibiranno nelle periferie, per Capodarte 2025. Alla Dire, al termine della conferenza stampa in Campidoglio, Giancane risponde di non sentire alcun isolamento rispetto alla solidarietà che numerosi cantanti hanno espresso a Tony Effe (invitato e poi escluso per decisione dell’amministrazione alla luce delle polemiche sui testi violenti e misogini) e lo ha fatto con una battuta: “Quello è un altro campionato”.
RANCORE: “C’È BISOGNO DI UNIONE”
“Le periferie hanno in comune una sensazione di lontananza, che è anche una dimensione mentale. La periferia è una questione mentale. C’è bisogno di unione in questo periodo di crisi che l’Italia sta passando. La creatività crea unione e nuovi mondi”. Lo dice il rapper Rancore, in conferenza stampa al Campidoglio oggi con il sindaco Gualtieri e l’assessore Massimiliano Smeriglio- che il 1 gennaio per Capodarte 2025 si esibirà a Casal del Marmo. L’artista alle domande dei giornalisti sulle polemiche del concertone ha risposto esortando a “non togliere energie a cose importanti. Il punto importante dell’evento è la periferia. Meglio concentrarsi su questo. Il Rancore- ha chiuso con una battuta sul suo nome d’arte- con la musica si può sciogliere”.
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