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Vertice Cina-Vietnam: gestire disputa Mar cinese meridionale

AttualitàVertice Cina-Vietnam: gestire disputa Mar cinese meridionale

Leader vietnamita primo a incontrare Xi dopo XX Congresso Pcc
Roma, 2 nov. (askanews) – Cina e Vietnam hanno concordato di gestire “in maniera appropriata” la disputa territoriale nel Mar cinese meridionale e di essere uniti nell’affrontare una serie di sfide esterne, a partire dalle “rivoluzioni colorate” e dalle critiche sui diritti umani. Lo si legge in un comunicato congiunto emesso oggi, dopo che ieri si è conclusa la visita di Nguyen Phu Trong, il segretario del Partito comunista vietnamita, primo leader straniero a incontrare Xi Jinping dopo lo storico terzo mandato ricevuto come segretario del Partito comunista cinese e, quindi, leader della Repubblica popolare cinese. Cina e Vietnam, pur essendo entrambi paesi comunisti, hanno da sempre rapporti piuttosto alterni e spesso tesi a causa di una serie di dispute territoriali. Inoltre Hanoi negli ultimi anni si è molto avvicinata all’ex nemico statunitense, provocando ulteriore freddo nelle relazioni con Pechino. Tuttavia, questa visita di Trong, durata tre giorni, rapppresenta una novità le cui conseguenze a più lungo termine bisognerà osservare. Xi e Trong hanno concordato di portare a un nuovo livello la relazione speciale “tra compagni e fratelli” tra Vietnam e Cina. I due sono entrambi leader di lungo corso, perché anche Trong è arrivato ormai al suo terzo mandato come segretario del Partito comunista vietnamita. Il presidente cinese ha assicurato che Pechino vuole costruire una stabile catena di approvvigionamenti con il Vietnam. Ma sul tema caldo della disputa territoriale rispetto al Mar cinese meridionale – che Pechino rivendica all’80 per cento come parte del suo territorio – i due hanno avuto un “approfondito e sincero scambio di vedute” e hanno concordato sull’importanza di “gestire appropriatamente le differenze e mantenere pace e stabilità” nella regione, “non assumendo azioni che possano complicare la situazione e aggravare le dispute”. Il comunicato inoltre ventila la possibilità che vengano assunte “soluzioni teansitorie e temporanee”, che si concilino con la necessità delle parti di mantenere i loro punti fermi, mentre si negoziano soluzioni definitive reciprocamente accettabili. Hanno anche auspicato una ripartenza dei negoziati, oggi fermi, per un codice di condotta nel Mar cinese meridionale “in linea con le leggi internazionali e con la Convenzione Onu sulla legge del mare”. Un segnale di un miglioramento dei rapporti tra i due paesi comunisti, piuttosto, viene dalla parte di documento in cui i due leader s’impegnano a un approfondimento dei legami economici e di sicurezza nella lotta al “terrorismo, all”evoluzione pacifica’, alla ‘rivoluzione colorata’ e alla politicizzazione delle questioni dei diritti umani”. Quando si parla di “evoluzione pacifica”, nel gergo di questi paesi, s’intende il processo d’infiltrazione ideologica e culturale volto a un’evoluzione dall’interno dal sistema del partito unico a quello multipartitico. Il fatto che vengano citati questi processi indicano che probabilmente sia a Pechino che ad Hanoi c’è qualche preoccupazione in termini di stabilità. continua a leggere sul sito di riferimento

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