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Un giardino incantato allestito al Mann con le opere di Danilo Ambrosino

Primo PianoUn giardino incantato allestito al Mann con le opere di Danilo Ambrosino

Fino al 1° maggio il MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ospita “Un Tesoro di Luci”, progetto espositivo di Danilo Ambrosino, a cura di Alessandra Pacelli e Olga Scotto di Vettimo, ospitato nel Giardino della Vanella.

10 le opere in mostra, tutte di grande dimensione, allestite nel Giardino della Vanella, luogo incantato, terzo spazio verde del MANN (circa 1000 metri quadrati) con duecento anni di storia, restaurato e aperto nuovamente al pubblico da dicembre 2022.

L’esposizione, che gode del Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporane, è il secondo appuntamento di Ambrosino con il museo e presenta lavori a tema botanico, che danno vita ad un dialogo tra pittura e archeologia.

Danilo Ambrosino ritrae palme, cactus, bambù, agavi, filodendri, tutta la ricchezza naturalistica del Mediterraneo, fissandola in dipinti realizzati con la tecnica di fusione di smalti che si stagliano su un fondo in foglia d’oro: oro che esalta la lucentezza, oro simbolo della grande bellezza, oro che  trasforma le piante in icone.

La secolare tradizione pittorica napoletana viene influenzata dalla visione contemporanea della Natura Morta, ritraendo le piante nella loro specificità ma proiettandole in un mondo onirico

“Il nuovo lavoro di Danilo Ambrosino – affermano le curatrici – è il racconto di un giardino incantato, un richiamo alla grande bellezza di stucchi e ori delle nostre cattedrali: c’è Bisanzio e c’è il mondo arabo, c’è la pittura rinascimentale coi suoi ori che tutto congelano nel tripudio dell’ascesi, e c’è il Pop del sentire contemporaneo, con il gusto del dettaglio esaltato a prendersi la scena.

E c’è il riconoscimento dell’intelligenza delle piante, il loro immutato attraversamento di secoli e geografie, il sapersi mostrare sempre seducenti, in un racconto poetico che non conosce sazietà. La pittura si fa portavoce di ecologismo non più dolente ma gioioso, che riconosce alla pianta il ruolo di primadonna che sa opporre la propria grazia allo sfinimento del mondo.”

La mostra è realizzata con il supporto di Srisorting e Cyclone Cem,collaborazione di Tenevents e per l’inaugurazione con Wine&Thecity.

Adriana Talia

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