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Tokyo potrebbe dotarsi di sistema per colpire basi missili nemiche

AttualitĂ Tokyo potrebbe dotarsi di sistema per colpire basi missili nemiche

Complessa trattativa: proposta border-line rispetto a Costituzione

Roma, 26 nov. (askanews) – Il Giappone sta valutando la possibilitĂ  di dotarsi di una capacitĂ  di “contrattacco” contro basi nemiche, in cooperazione con l’alleato statunitense, da attivare in caso di attacco nemico con lancio imminente di missili. Lo hanno affermato fonti informate all’agenzia di stampa nipponica Kyodo.

Il deterioramento della sicurezza nella regione dell’Asia orientale, alla luce dei test missilistici nordcoreani e della crescente assertivitĂ  cinese, stanno aprendo la strada a una possibilitĂ  di ulteriori allargamenti delle maglie costituzionali, che rendono complicato per il Giappone dotarsi di opzioni militari.

Secondo la fonte, queste capacitĂ  dovrebbero essere limitate a obiettivi “militari”, ma la definizione di tali target può essere piĂą o meno ampia e includere anche i centri di comando nemici.

La Kyodo scrive che un documento di lavoro è stato presentato ieri dal Partito liberaldemocratico di maggioranza al partner minore della coalizione di governo, la formazione Komeito di ispirazione buddista, che ha sempre svolto una funzione di freno rispetto all’aumento della capacitĂ  militare del paese, ma che parrebbe piĂą disponibile a modifiche alla luce del contesto geopolitico in deterioramento.

Il governo guidato dal primo ministro Fumio Kishida rimetterĂ  mano alla Strategia di sicurezza nazionale il prossimo mese.

Il Partito liberaldemocratico da tempo spinge sull’ipotesi di rendere disponibile al governo una capacitĂ  di contrattacco contro basi nemiche e ad aprile ha rilanciato la proposta. Questa capacitĂ  militare dovrebbe sostanzialmente avere la capacitĂ  di colpire e disabilitare missili nemici prima che vengano lanciati da territorio straniero. Nell’idea del partito di maggioranza ci sarebbe la possibilitĂ  anche di colpire i centri di comando del paese nemico.

In una conferenza stampa il leader del Komeito, Keiichi Ishii ha detto ieri che il Giappone ha bisogno di questa capacitĂ  non tanto per “contrattaccare” ma per “prevenire” possibili attacchi armati, citando la minaccia della Corea del Nord, che quest’anno ha battuto ogni record in termini di lanci missilistici verso il mar del Giappone.

La maggioranza quindi è attesa a una discussione che entri nel merito dei diversi scenari entro i quali tale capacità possa essere specificamente invocata e quali obiettivi siano legittimi o meno alla luce dei vincoli legislativi e costituzionali.

La Costituzione giapponese, elaborata durante l’occupazione americana nell’immediato dopoguerra, in realtĂ  vieta al Giappone il possesso stesso di forze armate. Questo vincolo, tuttavia, è stato aggirato negli anni con la costituzione di “Forze di autodifesa” (Jieitai) con capacitĂ  operative piuttosti limitate che, solo negli ultimi anni, sono state moderatamente ampliate, puer mantenendo una postura rigorosamente difensiva.

Il tema degli attacchi preventivi è un tema molto sensibile. La fonte della Kyodo ha sostenuto che la postura difensiva non è in discussione e non ci sarà un ricorso ad attacchi preventivi, anche se questo tipo di capacità rende assai sottile la differenza.

Per questa capacitĂ , il governo dispiegherĂ  missili a lungo raggio che sono attualmente in sviluppo.

Tokyo dipende per la sua protezione militare dagli Stati uniti un base all’Accordo di sicurezza Giappone-Usa (Anpo) del 1960.

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