A MONTECITORIO L’ULTIMO SALUTO A NAPOLITANO
A Montecitorio oggi l’ultimo saluto a Giorgio Napolitano, morto venerdì scorso all’età di 98 anni. Un funerale laico al quale hanno preso parte, oltre ai senatori e deputati italiani, più di 100 ambasciatori, 4 capi di Stato e uno emerito, e personalità del mondo della politica nazionale e internazionale, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e quello tedesco Steinmeier. Nel corso della funzione- prima nel suo genere nell’aula della Camera- nove gli interventi, fra cui quelli del figlio dell’ex presidente Giulio e della nipote Sofia. Parlando del padre, il secondogenito Giulio ha rivelato: “Disse di aver sostenuto buone battaglie e cause sbagliate”.
MIGRANTI, FACCIA A FACCIA MELONI-MACRON
Faccia a faccia tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron. L’incontro tra la premier e il presidente francese non era in agenda e si è svolto a palazzo Chigi, dopo i funerali di Giorgio Napolitano a cui hanno partecipato entrambi. I due hanno conversato per un’ora, senza delegazioni, parlando soprattutto della questione migranti. L’incontro s’inserisce in un quadro di tensioni europee. Ieri Meloni ha chiesto al cancelliere tedesco Olaf Scholz un chiarimento a proposito della decisione tedesca di finanziare le ong che operano nel Mediterraneo. Più dura la Lega. Il vicesegretario Andrea Crippi accusa la Germania di sfruttare i migranti: “Invadeva gli Stati con l’esercito 80 anni fa- attacca- ora usa clandestini”.
SALVINI RASSICURA MELONI: NON VOGLIO UN RIMPASTO
“Nessun rimpasto, lo escludo. L’obiettivo è di andare avanti per cinque anni con questa squadra e questa maggioranza”. Matteo Salvini getta acqua sul fuoco e frena il suo capogruppo alla Camera Riccardo Molinari che aveva aperto a una modifica della squadra di governo. “Mi interessa zero”, assicura il ministro dei Trasporti. “Nessuno ha mai parlato di rimpasto”, gli fa eco da Forza Italia Licia Ronzulli. Sullo sfondo restano gli attriti nel centrodestra per la sanatoria edilizia proposta da Salvini. Il segretario della Lega insiste, mentre Fratelli d’Italia la boccia come una “provocazione” e ricorda che “non è nel programma di governo”. Tiepida Forza Italia: “Si può sanare qualche piccola cosa- precisa Antonio Tajani- non un condono”.
DOMANI LA NADEF, PEGGIORANO PIL E DEFICIT
Peggiorano le stime della crescita italiana. Domani in Consiglio dei ministri il governo varerà la Nota di aggiornamento al Def, la cornice macroeconomica in cui verrà costruita la manovra. Il Pil del 2023 sarà rivisto al ribasso allo 0,8%, rispetto all’1% previsto ad aprile. Anche il 2024 subirà un taglio: la crescita si fermerà attorno all’1% invece che arrivare all’1,4%. Questi numeri impattano sulle risorse a disposizione della legge di bilancio perché nel 2024 peggiorerà il deficit, mettendo a rischio i 4 miliardi che il governo aveva tenuto da parte per finanziare una parte delle misure. A pesare sull’inebitamento è soprattutto l’effetto del Superbonus, che comunque potrebbe essere circoscritto al 2023, come comunicato da Eurostat.
L’articolo Tg Politico Parlamentare, edizione del 26 settembre 2023 proviene da Agenzia Dire.
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