lunedì, 9 Dicembre , 24

Ue-Mercosur, Lollobrigida: bilanciare Accordo con garanzie Pac

"Politica agricola comune torni centrale con...

Bpm, il Credit Agricole “non intende acquisirne il controllo”

Precisazione in comunicazione alla Consob dopo...

Manovra, arriva Ires premiale, verso rinvio misure per ceto medio

Ok a Milleproroghe con annullamento multe...

Tg Ambiente, edizione del 19 settembre 2023

Tg Ambiente, edizione del 19 settembre 2023

NUOVI ALIENI ITALIANI, ARRIVA TORDO CON LA BASETTA

Con l’emergenza climatica che riscalda le acque si moltiplicano gli avvistamenti di alieni, in mare non in cielo. Sono le specie ittiche dei mari tropicali attratte dalla nuova condizione dei mari italiani. Dopo Pesce palla maculato, pesce scorpione, pesce coniglio scuro e pesce coniglio striato è la volta del tordo con la basetta. un piccolo pesce con abitudini costiere entrato in Mediterraneo dal Mar Rosso attraverso il Canale di Suez. La specie è stata avvistata per la prima volta nel 1991 lungo le coste israeliane e ha rapidamente colonizzato tutti i paesi del Mediterraneo orientale stabilendo popolazioni permanenti in Libano, Siria, Turchia, Cipro, Grecia Egitto e Libia. Lo scorso anno la specie era stata segnalata a Malta e oggi, i ricercatori dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Ancona rendono pubblico un video che dimostra, per la prima volta, la presenza di questa specie in acque Italiane. Il video, girato a 7 metri di profondità presso le Isole Pelagie, mostra chiaramente la specie nuotare tra le foglie di una prateria di posidonia. La distribuzione geografica del tordo con la basetta, e la sua progressiva espansione verso le nostre coste, si possono seguire attraverso il sito www.ormef.eu, un geoportale, curato dal Cnr- Irbim che fornisce informazioni, mappe e animazioni relative alla presenza di oltre 200 specie di pesci esotici nel Mar Mediterraneo, il mare più invaso al mondo.

CNR, CONCLUSA PRIMA CAMPAGNA OCEANOGRAFICA AL POLO NORD

È da poco terminata la prima campagna italiana di campionamento nell’Oceano artico, al Polo Nord geografico. A realizzarla, i ricercatori dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche grazie al progetto ELENO (Habitat templatE, microbiaL signaturEs and icoNic life in a changing Arctic Ocean), vincitore della call internazionale PONANT-ARICE (Arctic Research Icebreaker Consortium) HORIZON 2020, che dà la possibilità alla comunità scientifica internazionale di accedere a luoghi estremi grazie alla collaborazione con flotte di imbarcazioni rompighiaccio di diversi Paesi del mondo dotate di laboratori e di attrezzatura di ricerca. Obiettivo del progetto ELENO, effettuare nell’Oceano artico campionamenti per studi su idrografia, ciclo del carbonio, presenza di inquinanti come micro e nanoplastiche. Il team di ricerca è arrivato al Polo Nord geografico alla fine di agosto a bordo della rompighiaccio ‘Le Commandant Charcot’ della compagnia Ponant. Nel corso della missione i ricercatori hanno campionato molteplici stazioni idrologiche e giornalmente hanno effettuato misure di bioaerosol, dati fondamentali per studiare lo stato di salute di questo delicato ecosistema, che saranno poi analizzati nei laboratori del Cnr. Finora le campagne italiane oceanografiche in Artico sono state svolte principalmente tra le Isole Svalbard, Norvegia e Groenlandia. E’ la prima volta che degli italiani arrivano fino al Polo Nord geografico per fare ricerca, un risultato ottenuto grazie all’attività dell’Istituto di scienze polari del Cnr che da quando è nato, nel 2019, è impegnato a studiare tutti gli ecosistemi polari a tutte le latitudini.

ITALIA POSSIBILE 3^ MERCATO EOLICO OFFSHORE GALLEGGIANTE

L’Italia è il terzo mercato a livello mondiale per potenziale di sviluppo dell’eolico offshore galleggiante e, in prospettiva, leader della filiera tecnologica in Europa. Per concretizzare queste opportunità è però importante disporre di un quadro normativo e regolatorio stabile a lungo termine per abilitare i nuovi investimenti e velocizzare gli iter autorizzativi dei nuovi impianti. Lo dicono ANIE, la Federazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche, e Elettricità Futura, la principale Associazione nazionale della filiera industriale del settore elettrico. Sono 76 i GigaWatt di rinnovabili da installare in Italia dal 2024 al 2030 per centrare gli obiettivi che il nostro Paese ha assunto. Considerando che circa 8 GigaWatt degli impianti esistenti dovranno essere sostituiti perché obsoleti, per raggiungere i 143 GigaWatt al 2030 sarà necessario realizzare oltre 12 GigaWatt all’anno, con notevoli vantaggi per l’economia e l’occupazione nazionale. Si tratta di un percorso che permetterà di creare in Italia 360 miliardi di benefici economici e 540.000 nuovi posti di lavoro al 2030. In questo contesto, l’eolico offshore flottante in Italia è la tecnologia più giovane e secondo gli studi del Politecnico di Torino ha un potenziale di 207,3 GigaWatt, pari a 3,4 volte la potenza rinnovabile totale installata al 2022. Secondo l’Osservatorio Permitting di ANIE Federazione, alla data del 30 giugno 2023 erano depositate presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica istanze di progetti di impianti a fonte rinnovabile per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per complessivi 108 GW.

A TARANTO VELA SOSTENIBILE AMICA DEI CAVALLUCCI MARINI

Taranto si prepara alla regata ROCKWOOL Italy Sail Grand Prix, in programma sabato 23 e domenica 24 settembre, nello specchio d’acqua davanti al Lungomare Vittorio Emanuele III. Il quarto dei dodici eventi previsti nella stagione 4 di SailGP vedrà sfidarsi 9 team nazionali a bordo di catamarani volanti F50. Quando Taranto ospitò il SailGP nel 2021, furono piantati 750 pioppi in collaborazione con le istituzioni accademiche per lasciare un’eredità positiva sul territorio. Stavolta, invece, l’attenzione del campionato velico, che gareggia per un mondo alimentato dalla natura, è rivolta alla fauna marina.
Infatti, assieme a Comune di Taranto e ROCKWOOL, SailGP ha concentrato la propria attenzione sul progetto ‘Cavallucci Marini’. L’iniziativa si concretizzerà nell’installazione di “casette” in lana di roccia – il prodotto naturale e sostenibile per l’edilizia realizzato da ROCKWOOL – per salvaguardare la fauna ittica che popola la riserva naturale regionale orientata Palude la Vela, in particolare, i singnatidi, più comunemente conosciuti come cavallucci marini, e i pesci ago. ‘Siamo felici di poter portare la conoscenza dei nostri materiali da costruzione sostenibili, riciclabili e resistenti al fuoco in un Paese in cui i materiali a base di plastica sono ancora la soluzione dominante’, dice Mirella Vitale, senior vice president del Gruppo ROCKWOOL, ‘il progetto dei cavallucci marini è un chiaro esempio di collaborazione che sottolinea quanto possano essere versatili i nostri prodotti in lana di roccia’.

L’articolo Tg Ambiente, edizione del 19 settembre 2023 proviene da Agenzia Dire.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

Potrebbe interessarti

Check out other tags:

Articoli Popolari