Le rinnovabili hanno coperto complessivamente il 31,1% della domanda
Milano, 23 gen. (askanews) – Secondo i dati di Terna, nel 2022 il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 316,8 miliardi di kWh, in flessione dell’1% rispetto al 2021. Per quanto riguarda invece il singolo mese di dicembre, è proseguito il trend che ha caratterizzato gli ultimi mesi dell’anno, registrando un calo del 9,1% per i consumi complessivi e del 15% per quelli industriali. Il dato di dicembre è stato influenzato anche dalla presenza di due giorni lavorativi in meno e da una temperatura media mensile superiore di ben 2°C rispetto a dicembre del 2021.
Nel corso del 2022 è in discesa l’indice IMCEI: i consumi industriali delle imprese cosiddette energivore sono diminuiti, infatti, del 5,4% rispetto al 2021. Le fonti rinnovabili nell’anno hanno coperto complessivamente il 31,1% della domanda registrando, in particolare, un marcato calo della produzione idroelettrica.
Analizzando i dati del 2022 della domanda di elettricità nel nostro Paese, a livello territoriale la variazione è risultata in diminuzione al Nord (-1,5%) e sostanzialmente in linea con i valori dell’anno precedente al Centro e al Sud e nelle isole (rispettivamente -0,3% e -0,2%). La domanda è stata soddisfatta per l’86,4% con produzione nazionale e per la quota restante (13,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
La produzione nazionale netta (276,4 miliardi di kWh) è risultata in diminuzione dell’1,3% rispetto al 2021 con la seguente articolazione per fonti: in crescita le fonti fotovoltaica (+11,8%) e termoelettrica (+6,1%); in flessione le fonti idroelettrica (-37,7%), eolica (-1,8%) e geotermica (-1,6%).