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Taxfix: la dichiarazione dei redditi degli italiani all’insegna di quote azzurre e millennials

AttualitàTaxfix: la dichiarazione dei redditi degli italiani all'insegna di quote azzurre e millennials

Nella top 5 delle spese più curiose dichiarate spese funebri, musicali, sportive, donazioni e bonus vacanze

Roma, 21 dic. (askanews) – Si è da poco concluso il periodo nel quale era possibile presentare la dichiarazione dei redditi e si avvicina anche la fine dell’anno, momento in cui si tende a riflettere sull’anno che sta per concludersi e si aspettano le novità fiscali che verranno approvate dal Governo. In quest’ottica, si legge in una nota, Taxfix, app accessibile da smartphone e computer per rendere più agevole la dichiarazione dei redditi online, ha analizzato i dati raccolti quest’anno ottenendo una panoramica di quali sono le caratteristiche degli italiani che si sono affidati a Taxfix per la dichiarazione dei redditi e di quali sono state le spese più comunemente dedotte e detratte e quali invece le più curiose.

Per sviluppare il profilo dell’utente medio che ha utilizzato Taxfix per la sua dichiarazione dei redditi è innanzitutto molto interessante analizzare la distribuzione temporale nella presentazione delle richieste: quest’anno la maggior parte degli italiani si sono dimostrati essere degli early bird in quanto la maggioranza del campione analizzato ha presentato domanda già nei mesi di aprile, maggio e giugno (60% del totale delle dichiarazioni effettuate con Taxfix), in modo da avvantaggiarsi e ricevere il rimborso già prima dell’estate.

Meno italiani, ma comunque con un picco rispetto ad altri mesi, ovvero il 14% del totale, hanno invece utilizzato la piattaforma a settembre, ultimo mese utile. La maggior parte di chi ha aspettato a settembre, ben il 73%, ha presentato la dichiarazione negli ultimi 15 giorni del mese.

In Germania, in cui la stagione fiscale è durata più a lungo ovvero da gennaio a ottobre, gli utenti si sono invece divisi in modo più equo tra anticipatori e professionisti dell’ultimo minuto: i picchi più elevati nella presentazione della dichiarazione si sono registrati infatti nei primi mesi dell’anno (tra gennaio e marzo) e ottobre, ultimo periodo utile.

Secondo i dati, poi, la maggioranza degli utenti che hanno usufruito dell’app Taxfix per la propria dichiarazione dei redditi sono uomini, nello specifico il 63,5% rispetto al 36,5% delle utenti donne. Emerge poi una predominanza di utenti nella fascia di età compresa tra i 26 e i 35 anni.

I dati relativi alle dichiarazioni dei redditi degli utenti che si sono affidati a Taxfix sono molto utili anche per avere un quadro sulle differenze di genere nel reddito percepito e sottolineare così la presenza, ancora molto forte, di un gender pay gap: nel campione analizzato le fasce di reddito più elevate sono infatti rappresentate principalmente dagli uomini. In particolare, con l’aumentare del reddito, aumenta la disparità, partendo dal 71% di uomini contro il 29% delle donne nella fascia dai 20mila ai 30mila euro fino ad arrivare all’86% di uomini rispetto al 14% di donne nella fascia tra i 60mila e i 70mila euro.

Anno a credito, quali le regioni più attive Molto interessante, nell’ambito dell’analisi svolta, è il fatto che la maggior parte dei dichiaranti, ben il 69%, è andata a credito. Per quanto riguarda invece la distribuzione geografica degli utenti è emerso che tra le regioni nelle quali sono state presentate più dichiarazioni dei redditi con Taxfix e che quindi si sono dimostrate più aperte ad utilizzare le nuove tecnologie anche in ambito fiscale svettano la Lombardia (29%), l’Emilia Romagna (12%) e il Veneto (13%). Fanalini di coda la Valle D’Aosta, il Molise e la Basilicata.

La top 5 delle spese più curiose dichiarate dagli italiani Dai dati relativi alle dichiarazioni dei redditi degli italiani elaborati da Taxfix emergono anche degli aspetti curiosi relativi alle spese dichiarate; a quelle più note e che risultano essere le più detratte come le spese mediche – che si posizionano al primo posto con un 60%, le spese per l’affitto (32%) e quelle relative alla detrazione degli interessi del mutuo (14%) si aggiungono infatti alcune spese più sorprendenti.

La top 5 delle spese meno note si apre con le spese funebri: non tutti sanno, infatti, che è possibile portare in detrazione le spese sostenute per un funerale e per la sepoltura di qualcuno. E’ possibile richiedere una riduzione dell’Irpef pari al 19% della somma pagata, nel limite di 1.550 euro per ciascun decesso; nel concreto, quindi, si può risparmiare fino a 294,50 euro.

Al secondo e terzo posto si collocano rispettivamente le spese musicali e quelle sportive. Per quanto riguarda le spese musicali si tratta di una detrazione pari al 19% delle spese sostenute per l’iscrizione di bambini e ragazzi tra i 5 e i 18 anni a scuole di musica o conservatori; il Bonus Musica è accessibile se il reddito complessivo non supera i 36.000 € e se la scuola di musica rientra nell’elenco di quelle riconosciute. Si potranno così scaricare dal 730 fino a 1.000 euro di spesa per ogni familiare a carico.

Anche per le spese sportive la detrazione è pari al 19% e riguarda le spese sostenute per le attività sportive praticate da ragazzi e ragazze tra i 5 e i 18 anni presso associazioni sportive e impianti sportivi. L’importo massimo detraibile è pari a 210 euro per ciascun ragazzo, da ripartire tra i genitori.

Al quarto posto si posizionano le donazioni: nel caso in cui siano state fatte delle erogazioni liberali nei confronti di Onlus, università e scuole, ricerca, sport, Chiesa o altro istituto religioso autorizzato al fine di fornire un sostegno economico al loro impegno sociale, civile, scientifico e di ricerca è possibile portare in detrazione (26% calcolata sul limite massimo di euro 30.000 per un risparmio fino a euro 7.800) o in deduzione (nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato, e comunque nella misura massima di euro 70.000 annui) queste spese.

Infine, al quinto posto, rientra il bonus vacanze; questo beneficio, infatti, spettava all’80% in forma di sconto sull’importo dovuto al fornitore e, per il restante 20%, sotto forma di detrazione d’imposta nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui si è usufruito del bonus. continua a leggere sul sito di riferimento

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