Iias: surgelati permettono uso ottimale delle materie prime
Roma, 25 set. (askanews) – Surgelati alimento anti spreco, visto che gli italiani ne gettano “solo” 13 grammi a testa a settimana, pari al 2,6% del cibo sprecato ogni settimana (oltre 524 grammi pro capite). Un dato molto marginale, se paragonato alle percentuali raggiunte dagli alimenti a breve scadenza. Tutto questo cibo sprecato ci costa circa 10 miliardi all’anno e l’attenzione al food waste è diventata una priorità per gli italiani, alle prese negli ultimi tempi anche con il carovita e con la diminuzione del potere d’acquisto.
In occasione della ‘Giornata Internazionale di Sensibilizzazione sulla Perdita e sullo Spreco Alimentare’, l’IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati analizza perché i surgelati rappresentino un alleato nella lotta allo spreco. Dalla porzionatura alla lunga durata, dal packaging al risparmio di acqua ed energia, gli alimenti sottozero si confermano un aiuto concreto per limitare gli sprechi in cucina, sia a livello domestico che di ristorazione.
Giorgio Donegani, presidente IIAS, spiega: “lo spreco alimentare non comporta solo una perdita economica per il consumatore, ma rappresenta anche un tema sociale, visto che con quanto si spreca si potrebbe sfamare un terzo della popolazione mondiale. I prodotti surgelati aiutano la lotta allo spreco perché permettono un utilizzo ottimale delle materie prime che arrivano pronte per l’uso in cucina: attraverso la surgelazione è possibile massimizzare la resa produttiva, contenere gli sprechi che avvengono durante tutta la filiera e ridurre le emissioni di inquinanti nell’atmosfera”.
Nella top 5 dei cibi più sprecati ci sono la frutta fresca (24 grammi pro capite a settimana), seguita da insalate (17,6 gr), cipolle, aglio e tuberi (17,1 gr), pane fresco (16,3 gr), e verdure (oltre 16 gr). Tra gli alimenti meno sprecati dagli italiani ci sono proprio i prodotti surgelati.
Il tema della riduzione degli sprechi è stato recentemente al centro dell’attenzione anche del legislatore europeo: per accelerare i progressi dell’UE, la Commissione europea ha infatti proposto che entro il 2030 gli Stati membri riducano gli sprechi alimentari del 10% a livello di trasformazione e produzione di alimenti, e del 30% (pro capite) complessivamente a livello di vendite al dettaglio e consumo (ristoranti, servizi di ristorazione e famiglie).