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Su dossier Ita e su nomina presidente Bei Meloni alza la voce con l’Ue

AttualitàSu dossier Ita e su nomina presidente Bei Meloni alza la voce con l'Ue

“G20 un successo, importante anche per G7 Italia”

Nuova Delhi, 10 set. (askanews) – Sul dossier Ita-Lufthansa e sulla nomina alla guida della Bei si apre un doppio (nuovo) fronte tra Italia ed Europa. E’ stata Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa al termine del G20 di Nuova Delhi, a mettere in chiaro le richieste italiane.

Per quanto riguarda l’accordo raggiunto tra Ita e Lufthansa, secondo quanto sostenuto dal governo italiano non è ancora arrivato il via libera della concorrenza europea all’operazione e per Meloni “è oggettivamente curioso che la Commissione che ci ha chiesto per anni di trovare una soluzione, quando la troviamo la blocca. Vorremmo una risposta. La questione è stata sottoposta al commissario Gentiloni da Giorgetti”, che stamani ne ha parlato anche con il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner. Al contrario dall’Ue fanno sapere che è la Commissione a non aver ancora ricevuto una “notifica” dell’intesa.

Altro punto è la nomina per la presidenza della Banca europea per gli investimenti. Per la carica l’Italia ha candidato l’ex ministro dell’Economia del governo Draghi Daniele Franco e in corsa ci sono anche due candidate ‘forti’ come la vice premier spagnola Nadia Calvino e la commissaria danese alla concorrenza e vice presidente della Commissione Margrethe Vestager (la stessa responsabile della questione Ita). “Abbiamo candidato alla Bei una figura tecnica riconosciuta da tutti, non abbiamo fatto una scelta politica. Leggo nel dibattito in corso scelte che potrebbero essere politiche, ma sarebbe un errore – avverte Meloni -. Se dovessimo sottomettere le massime istituzioni finanziarie europee a scelte di partito mineremmo la terzietà di queste istituzioni, dobbiamo essere molto prudenti”. La partita per la Bei è ancora aperta e l’Italia cerca ‘alleati’. Giorgetti ha chiesto a Lindner l’appoggio della Germania e la stessa Meloni potrebbe aver chiesto sostegno al cancelliere Olaf Scholz, con cui stamani ha parlato a lungo a margine dell’omaggio al mausoleo di Gandhi.

Parlando con i giornalisti, Meloni è tornata anche sull’incontro di ieri con il premier cinese Li Qiang, che ha avuto al centro i rapporti tra i due Paesi, a partire dal Memorandum sulla Via della Seta. La premier ha negato di aver già preso una decisione sull’accordo (che l’Italia dovrebbe non rinnovare), cercando di ridimensionare l’importanza della scelta, che sarà fatta con “una valutazione di merito anche sui risultati”. “Noi – ha ribadito – abbiamo un partenariato strategico con la Cina e quindi c’è il tema della Belt and Road Initiative ma non è l’unico elemento che costruisce il nostro rapporto. Come è dimostrato dalle altre nazioni europee che in questi anni non hanno fatto parte della Via della Seta e tuttavia hanno stretto con la Cina rapporti a volte più vantaggiosi di quelli che stringevamo noi”. Con Li, ha assicurato, c’è stato “un dialogo cordiale e costruttivo su come possiamo approfondire il partenariato bilaterale” e la decisione che l’Italia prenderà “non compromette nulla nei nostri rapporti”. Meloni (che è stata invitata al forum Belt and Road Initiative a Pechino a ottobre, ma non andrà) ribadisce l’intenzione di recarsi in visita nel Paese, ma la missione potrebbe non avvenire a brevissimo: “Intendo mantenere l’impegno a recarmi in Cina, spero prima possibile ma non c’è ancora una data. Penso sia utile andare in Cina quando avremo elementi maggiori sulla nostra cooperazione bilaterale”.

Per il resto, la premier si è complimentata con Modi “per la riuscita di questa non facile edizione” del G20, che resta “un forum multilaterale strategico”. Sull’Ucraina c’è “una dichiarazione di compromesso ma comunque molto importante” perchè il risultato non era “scontato” alla vigilia. Non ci sono stati dunque “passi indietro” e alla fine anche la Russia ha dovuto sottoscrivere la dichiarazione “probabilmente per evitare l’isolamento”. Il “successo” del summit, secondo Meloni, è anche “molto importante” per la presidenza italiana del G7, così come è importante l’attenzione data all’Africa, in primo luogo con l’ingresso nell’Unione africana nel G20. “L’Africa è stata centrale” nei lavori e questo “lo consideriamo anche un nostro successo”, ha detto, ribadendo che “l’Africa sarà anche una delle questioni centrali che porteremo al G7 il prossimo anno”. Altra priorità della presidenza italiana sarà l’Intelligenza artificiale, della quale Meloni ha parlato stamani nell’ultima sessione del vertice. Per la presidente del Consiglio serve “una maggiore concentrazione da parte dei leader mondiali” sul tema, che deve vedere un richiamo a “principi etici” che “possano fare da base a una cornice regolatoria. Serve una regolazione a livello globale. E’ una materia su cui rischiamo di arrivare tardi, con impatti disumanizzanti e critici per la nostra società”.

Meloni è ripartita da Nuova Delhi per far rientro a Roma, con una ‘sosta’ lungo il tragitto a Doha in Qatar per incontrare lo sceicco Al-Thani, con cui discuterà di alcuni settori in cui potrebbe essere rafforzata la cooperazione bilaterale: sicurezza, difesa, investimenti.

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