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Sì al tavolo sulla castrazione chimica e alle detenute-madri: primo ok al Ddl Sicurezza

PoliticaSì al tavolo sulla castrazione chimica e alle detenute-madri: primo ok al Ddl Sicurezza

ROMA – Dalle new entry del reato di aggressione a personale sanitario e quello di rivolta in carcere, all’avvio di una commissione sulla castrazione volontaria: il disegno di legge sulla sicurezza voluto dal governo Meloni – che ha avuto oggi il via libera dalla Camera in prima lettura – introduce nuove fattispecie di reato e aggravanti. Con 162 sì e 91 no, e gli applausi finali dai banchi della maggioranza, ha superato il primo step il Ddl ‘Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario’. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato per la seconda lettura. Il testo porta le firme dei ministri dell’Interno Matteo Piantedosi, della Giustizia Carlo Nordio e della Difesa Guido Crosetto.

PROTESTE, CANNABIS, DETENUTE MADRI: I NUOVI REATI

Tra le misure più contestate del Ddl, la stretta contro le occupazioni abusive di case, il carcere per le detenute madri e il divieto di vendita per la cannabis light. Nuovi reati e pene più pesanti per chi protesta bloccando strade o treni o impedisce la realizzazione di opere o infrastrutture strategiche. Anche la resistenza passiva dei detenuti sarà punita. Bodycam per i poliziotti in servizio. Tolleranza zero per chi delinque in stazioni ferroviarie e nelle metropolitane. Arriva il reato di lesioni personali a medici e sanitari.
Ecco in sintesi le misure principali.

FINO A 7 ANNI PER OCCUPAZIONE ABUSIVA CASE

Il nuovo reato di “occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altrui” ha come pena il carcere da due a sette anni. Da reato civile diventa dunque penale. Qualcuno l’ha ribattezzata norma anti-Salis. Con una procedura d’urgenza per il rilascio dell’immobile sarà più facile sgomberare gli immobili occupati e reintegrare i proprietari o i titolari del contratto. Si procede d’ufficio se il fatto è commesso nei confronti di persona incapace, per età o per infermità.

CARCERE PER DETENUTE MADRI

Eliminato l’obbligo del rinvio dell’esecuzione della pena per le detenute incinte o madri di bimbi con meno di un anno. A decidere sarà il giudice caso per caso. Il Governo svolgerà un monitoraggio sulla situazione delle detenute madri con la presentazione annuale al parlamento di una relazione sull’attuazione delle misure cautelari nei confronti delle donne incinte o con figli di età inferiore a tre anni. La norma è stata voluta dalla Lega contro le borseggiatrici che operano nelle stazioni della metropolitana che non potevano essere arrestate se in stato di gravidanza o mamme di neonati.

STRETTA SULLA CANNABIS LIGHT

Messa al bando dei cannabis shop. Introdotto il divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa legale, anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti contenenti le infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli olii derivati. Per i trasgressori si applicano le sanzioni previste in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza.

REPRESSIONE DEL DISSENSO, NORME ANTI NO PONTE E NO TAV

Potrebbero finire nei guai i giovani attivisti per il clima e gli studenti. Previsto il carcere se due o più persone manifestano il loro dissenso bloccando il traffico su strada oppure intralciano la circolazione sui binari. Un’ulteriore aggravante scatta per chi impedisce con manifestazioni la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica, come ad esempio il ponte sullo Stretto di Messina o la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione (Tav).

DELITTO DI RIVOLTA IN CARCERE E NEI CPR

Introdotto il delitto di rivolta all’interno di un istituto penitenziario: sarà punibile sul piano penale, anziché con provvedimenti disciplinari, anche la resistenza passiva. La pena è la reclusione fino a 8 anni. Se il fatto è commesso con l’uso di armi la pena sale fino a 10 anni; fino a 12 anni se cagionata una lesione personale; carcere fino a 18 anni se ci scappa il morto. Nel caso di lesioni gravi o gravissime o morte di più persone la reclusione potrebbe arrivare a 20 anni. Il delitto di rivolta viene esteso anche ai Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), per reprimere gli episodi di proteste violente.

NIENTE SIM SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO

Vietato l’acquisto di schede telefoniche per cellulari agli stranieri extra Ue senza permesso. Se il cliente è cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea, deve essere acquisita copia del titolo di soggiorno di cui è in possesso. Quando il cliente non dispone dei documenti perché oggetto di furto o smarriti, l’impresa acquisisce copia della relativa denuncia. La sanzione per il commerciante, che vende una sim a chi non ha i requisiti, è la chiusura dell’attività per un periodo da cinque a trenta giorni.

STRETTA SULLE AGGRESSIONI AI SANITARI, BODYCAM ALLA POLIZIA

Alla luce delle sempre più frequenti aggressioni a medici e infermieri nelle corsie ospedaliere, viene istituito il reato di lesioni a personale esercente una professione sanitaria o sociosanitaria. Pene da due a cinque anni e, in caso di lesioni gravi o gravissime, da quattro a dieci anni e da otto a sedici anni. Arrivano anche le bodycam per le forze di polizia in servizio, ma non come dotazione obbligatoria. Il personale delle forze di polizia impiegato nel mantenimento dell’ordine pubblico, di controllo del territorio e di vigilanza di siti sensibili, o in ambito ferroviario e a bordo dei treni, può essere dotato di dispositivi di videosorveglianza indossabili, idonei a registrare l’attività operativa e il suo svolgimento.

TUTELA LEGALE PER LE FORZE ARMATE E ARMI SENZA LICENZA

Agli ufficiali o agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria appartenenti alle Forze di polizia a ordinamento civile o militare e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, indagati o imputati per fatti inerenti al servizio, nonché al coniuge, al convivente di fatto e ai figli superstiti degli ufficiali o agenti deceduti, che intendono avvalersi di un libero professionista di fiducia, può essere corrisposta, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, una somma, complessivamente non superiore a euro 10.000 per ciascuna fase del procedimento, destinata alla copertura delle spese legali, salva rivalsa se al termine del procedimento è accertata la responsabilità dell’ufficiale o agente a titolo di dolo. Con un’altra norma si autorizzano gli agenti di pubblica sicurezza (carabinieri, poliziotti, finanzieri e agenti penitenziari) a portare senza licenza alcune tipologie di armi quando non sono in servizio.

TAVOLO SULLA CASTRAZIONE CHIMICA VOLONTARIA

Con un ordine del giorno della Lega, accolto dal governo, si da l’ok all’avvio un tavolo (o a istituire una commissione) sulla castrazione chimica volontaria. L’obiettivo è valutare, in caso di reati di violenza sessuale, la possibilità per il condannato di aderire volontariamente a percorsi di assistenza sanitaria, psichiatrica e farmacologica, anche con un eventuale trattamento di blocco androgenico.

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