(Adnkronos) – Attenta agli umori interni (vedi il passaggio, applaudito, sul sostegno a Kiev), unitaria verso i potenziali alleati, netta nella contrapposizione al governo Meloni. Elly Schlein parla per circa un’ora davanti alla Direzione dem. Una relazione scritta in cui la segretaria delinea i passaggi dell’autunno di mobilitazione a cui chiama il Pd e che culminerà con la manifestazione dell’11 novembre. Un autunno di lotta in vista della manovra sul quale i dem sono già al lavoro per arrivare pronti con un pacchetto di emendamenti. Lavoro, crescita, caro vita, sanità pubblica, casa. Questi i temi su cui si innerva l’opposizione Pd al governo.
Schlein però guarda anche oltre la sessione di bilancio e apre la relazione sul capitolo elezioni europee. Parla di “snodo decisivo” sottolineando l’importanza di un appuntamento “spartiacque” perché “l’Europa è la nostra politica interna”. Il Pd intende arrivarci facendo fronte comune con i socialisti europei: “Siamo una squadra”, dice Schlein. Ed elaborando una proposta alternativa alle destre. La segretaria dà appuntamento per “una grande conferenza dell’Europa” da tenersi ai primi di dicembre.
Quindi, il rapporto con le altre forze di opposizione. Schlein, lo ribadisce, non inseguirà chi cerca con le polemiche di guadagnare qualcosa in più. Lo spirito sarà sempre unitario. Le europee, dice, “non sono una conta dei rapporti di forza nel governo e nell’opposizione” dove “si contendono a suon di distinguo voti tra potenziali alleati. Non è con questo spirito che noi le affrontiamo, noi siamo sempre disponibili a costruire l’alternativa alla destra”. Ed ancora: “Mai indugiare in polemiche o distinguo perché sentiamo che la nostra gente ci chiede uno sforzo per convergenze su temi puntuali, concreti”. Così Schlein guarda a maggior ragione alle amministrative del 2024: “La priorità è costruire l’alleanza vincente”.
“Nei prossimi mesi ci attende un tempo non ordinario, sfide che richiederanno l’impegno di tutti. Le elezioni europee assumono un’importanza speciale e avvertiamo tutti responsabilmente quanto rappresentino uno spartiacque, uno snodo decisivo per il mondo di domani. L’Europa è politica interna, la nostra politica interna”. Ma, sottolinea Schlein, “non sono una conta dei rapporti di forza nel governo e nell’opposizione” dove “si contendono a suon di distinguo voti tra potenziali alleati. Non è con questo spirito che noi le affrontiamo, noi siamo sempre disponibili a costruire l’alternativa alla destra”.
“I primi di dicembre faremo una grande conferenza sull’Europa e dobbiamo chiamare a raccolta la nuova generazione di europei. E’ con le nuove generazioni che dobbiamo progettare il futuro. E’ un percorso che deve partire subito e che con altri appuntamenti territoriali deve portarci a elaborare una proposta forte del Pd sul futuro dell’Italia, alternativa alle proposte delle destre, e da proporre alle altre forze di sinistra europee. Lo faremo in nome e nel ricordo del nostro amato David Sassoli”.
“Stiamo dalla parte dell’Ucraina. E’ inaccettabile che qualcuno pensi di riscrivere i confini con l’esercito”. Un passaggio che la Direzione Pd ha sottolineato con un applauso. “Accanto al necessario sostegno anche militare all’Ucraina dobbiamo esplorare ogni diplomatico per la fine del conflitto e una pace giusta”. In Direzione anche un lungo applauso in ricordo di Giorgio Napolitano.
“Per mesi il governo ha negato la realtà. Ora si sono accorti che la coperta è molto corta ma il governo se l’è accorciata da solo facendo 14 condoni e non contrastando l’evasione fiscale”, incalza Schlein. “Con la destra l’Italia frena e noi vogliamo che torni a crescere”. “La Nadef è tirata e inadeguata ad affrontare una situazione difficile. Le previsioni di crescita per il 2024 sono sovrastimate. Le previsioni sul debito incorporano 20 miliardi di privatizzazioni in tre anni: sono un obiettivo irrealistico”.
“Basta poco per far saltare i conti. Conti difficili e una manovra priva delle risposte che servono per colpa dell’inerzia di un governo che ha passato un anno intero solo a piantare bandierine negli occhi dei più fragili”. Mentre “la Marelli rischia di chiudere per Kkr, colosso a cui il governo vorrebbe vendere parte di Tim. Serve una nuova e vera politica industriale. Noi stiamo consultando le forze economiche e sociali per un pacchetto di emendamenti alla manovra”.
Schlein in Direzione lancia una serie di tappe per l’autunno Pd che dopo “l’estate militante non smobilita ma rilancia”. Dice la segretaria: “Il primo anno di governo Meloni si chiude con un autunno di mobilitazione e di proteste”. Intanto quella della Cgil di sabato 7 ottobre a cui il Pd partecipa come allo sciopero del clima di domani. Domenica 8 ottobre ci sarà una mobilitazione sul salario minimo: “Abbiamo preso impegno con tutte le forze di opposizione che hanno sottoscritto il salario minimo di fare un grande ‘firma day’ con banchetti in tutta Italia e rilanciando la raccolta firme, ci servirà per arrivare più forti in Parlamento”. Ci sarà poi un’iniziativa sulle politiche industriali con Stefano Bonaccini e il 27 ottobre a Venezia la presentazione del Piano casa nazionale. Per arrivare all’appuntamento clou: “Invitiamo tutti quelli che sentono l’esigenza di costruire una alternativa alla destra l’11 novembre”.