ROMA – “Il tuo grido d’amore, quella parola ‘mamma’ uscita dalla tua bocca, ha sconvolto la mia vita trasformandola da mia in nostra”. E’ la dichiarazione d’amore di Sarah Maestri , attrice di teatro tv e dal 2018 membro del Comitato di indirizzo strategico per il contrasto della povertà educativa minorile, ad Alesia, sua figlia adottiva e raccontata nel suo nuovo romanzo ‘Stringimi a te’ edito da Garzanti. Una storia di donne, di sentimenti e di tenacia che ha segnato un traguardo importante nella società italiana perchè è stata una delle poche adozioni internazionali consentite in Italia da mamma single. Purtroppo niente è stato facile- come racconta Sarah Maestri intervistata in esclusiva dall’agenzia di stampa Dire- dopo anni di battaglie nei tribunali ‘oggi io e Alesia siamo mamma e figlia’.
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DA ‘CHILDFREE CONVINTA’ A MAMMA IN POCHI SECONDI
“E’ nato tutto in modo molto casuale, un amico mi chiama e mi chiede di ospitare,- racconta Maestri alla Dire- giusto il tempo di una vacanza, una ‘bambina di Cernobyl’. Quando incontrai per la prima volta Alesia mi definivo e sentivo davvero una ‘chilfree’ convinta. Alesia non parlava assolutamente la nostra lingua, ma i suoi sguardi erano desiderosi del mio affetto. Nelle varie fasi tra il suo stare con me e dover tornare in orfanatrofio in Bielorussia, mi si spezzava il cuore, una sofferenza indicibile per entrambe e così dal ‘nulla’, stringendomi la mano, Alesia mi ha insegnato ad essere una madre. Un incontro di anime come succede nelle più belle e travolgenti storie d’amore e dove camminare insieme è davvero l’unica opzione possibile. Non a caso la copertina del libro ritrae due scarponcini che vogliono segnare il cammino fatto insieme e che guarda dritto al futuro”.
MAMMA SINGLE, DIFFICILE ESSERLO IN UN PAESE CHE GUARDA AL PASSATO E ALLA TRADIZIONE
“In realtà non credo che nella nostra società non sia accettata la maternità da single. Ci sono tante donne- precisa Sarah Maestri- che sono mamme single per scelta o perchè hanno rotto con il loro compagno. Neanche è vero che non si possa adottare da single in Italia. Io e Alesia infatti abbiamo chiesto a gran voce di poter vivere insieme in ragione dell’articolo 44 della legge 184 del 1983 ossia ‘Adozione in casi particolari’. Oggi uomo o una donna single se idonei e ‘in casi particolari’ possono sia prendere in affido un bambino o sempre ‘in casi particolari’ fare richiesta di adozione da single in base alla legge citata. In ogni caso il mio obiettivo non era rispondere appunto ad un mio desiderio di maternità ma dare ad Alesia il diritto ad avere una famiglia. Quello che voglio dire è che in Italia c’è anche tanta disinformazione su questo tema ed è per questo che ho reso da sempre pubblica la mia storia. Sono single e mamma ma non per questo, ci tengo a sottolinearlo, non credo nella famiglia, nei legami e sono tanto fortunata perchè accanto a me ho molte persone che mi vogliono bene”.
ESSERE GENITORE: IL LAVORO PIU’ DIFFICILE DEL MONDO
“Ho sempre pensato di essere inadeguata rispetto a questo ruolo enorme. Il genitore è- aggiunge Sarah- il ‘lavoro più difficile del mondo’. Vorresti proteggerli sempre eppure, ad un certo punto, devi lasciare vivere la loro vita. Io e Alesia abbiamo lottato tanto per stare insieme. Oggi siamo in sintonia, certo come tutte le figlie adolescenti richiedono energia. Che mamma sono? Severa mi dicono: le dico parecchi ‘no’. Per me ogni volta che le dico ‘no’ è come dire ‘ti amo’. Dire sì ti toglie un sacco di problemi ma credo nell’educazione”.
COSA SOGNA DI DIVENTARE ALESIA
“Alesia vuole fare la make up artist. E’ molto convinta di questo ed è un bene perchè crescere in orfanotrofio, come è accaduto a lei per la prima parte della vita, ti ‘mina’ un pochino la personalità e ti toglie la capacità di sognare. Lei ha viaggiato poco mentre io sono stata sempre con la valigia in mano e ho avuto la fortuna di girare il mondo. Prima non poteva espatriare dalla Bielorussia se non per i viaggi estivi in Italia, poi è sopraggiunta la pandemia, oggi progettiamo i nostri viaggi insieme. Stiamo cominciando a costruire davvero la nostra normalità”.
I TRIBUNALI E GLI ‘ANNI RUBATI ALL’INFANZIA’
“Se mi fermo a pensare al passato,- prosegue Sarah- a quello che abbiamo vissuto all’incirca 4 distacchi all’anno per vari anni per un totale di 27 ‘strappi’ dico che che è stato inumano e mi fa arrabbiare. Adesso guardiamo avanti ma non mi stancherò mai di battermi affinchè ci sia un futuro di speranza per tanti altri bimbi e che vengano ripresi questi progetti”.
L’APPELLO AL NUOVO GOVERNO
“Il mio appello agli adulti e al nuovo governo è sicuramente quello di porre grande attenzione al tema delle adozioni. Bisogna tornare a dialogare con la Bielorussia affinchè tornino attivi i ‘progetti di risanamento’ soprattutto con le famiglie che hanno già legami con questi bimbi. E poi maggiore attenzione alla famiglia, qualunque essa sia. A questa nuova legislatura chiedo di porre maggioreattenzione al tema dell’educazione. E’ necessario educare e formare i bambini fino da piccoli ad essere buoni genitori nel futuro. Per questo serve una comunità educante attiva. Nessuno deve essere lasciato solo. Ci sono molti genitori, facenti parte di nuclei ‘tradizionali’ con figli e che hanno problemi e sonolasciati soli. L’inclusione non deve essere solo una bella parola ma una realtà”, ha concluso Maestri.
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