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Poeti, artisti e letterati a Caserta per la cerimonia di premiazione della rassegna multimediale

EconomiaPoeti, artisti e letterati a Caserta per la cerimonia di premiazione della rassegna multimediale

“ ”, sussurra Gandalf, mentre i fuochi delle Torri-faro sulle Montagne Bianche vengono avvistati da Aragorn,  che convince il re di Rohan a correre in soccorso di Minas Tirith, assediata dalle forze del male. La speranza divampa, è il caso di ripetere, se in un’aula consiliare di un importante comune del Mezzogiorno d’Italia si ritrovano non i politici in perenne lotta tra loro ma qualificati esponenti della società civile, ciascuno con la propria storia ancorché accomunati da un idem sentire: l’amore per la cultura. Quella cultura che costituisce l’urlo degli uomini in faccia al loro destino, come sancì il sempre arrabbiato Albert Camus, che proprio non sopportava gli uomini senza qualità.

Trasformando l’urlo camussiano in un pacato messaggio – oggi sono altri i soggetti che urlano e comunque non serve a nulla – una piccola fetta “dell’Italia che va”, quella di cui poter essere fieri, si è riunita per la cerimonia di premiazione della Rassegna Multimediale Città di Caserta, varata in piena pandemia dal presidente delle associazioni culturali Europa Nazione ed Excalibur Multimedia, il giornalista e scrittore Lino Lavorgna, proficuamente diretta dal brillante commercialista ed ex sindaco Pio Del Gaudio, da un quarto di secolo importante rappresentante del tessuto cittadino in seno all’amministrazione comunale e non solo. La rassegna si è avvalsa anche del prezioso supporto del “Cenacolo Accademico Poeti nella Società”, diretto da Pasquale Francischetti, che pubblica l’omonima rivista nella quale trovano spesso ospitalità le divagazioni poetiche e letterarie di Lino Lavorgna.

L’attuale sindaco di Caserta, avvocato Carlo Marino, che ha gentilmente concesso il patrocinio del comune alla rassegna, ha esordito porgendo il saluto della città ai convenuti, manifestando sincero apprezzamento per un progetto che, essendosi dipanato a livello nazionale, sarà attentamente vagliato dall’Amministrazione per assicurargli l’attenzione che merita. Gli ha fatto da eco l’assessore alla cultura, il dottore Enzo Battarra,  rimasto fino al termine della cerimonia, avendo così modo di apprezzare l’alto livello dei candidati premiati.

Il presidente Del Gaudio ha riassunto la genesi dell’iniziativa, ricordando le tante difficoltà brillantemente superate, tipiche di ogni “prima edizione” ma nella fattispecie aggravate dalla terribile pandemia che, per esempio, non ha consentito un’adeguata promozione della rassegna in ambito scolastico.

Lino Lavorgna, dal suo canto, ha ricordato come la rassegna non sia altro che la pratica perpetuazione di “vecchi progetti” avviati, quando, giovanissimo, iniziò a predicare l’ineluttabilità di una reale unione politica del continente con l’associazione “Movimento Libera Europa”, antesignana di “Europa Nazione”, e l’ineluttabilità di uno sviluppo sostenibile, propugnato con “l’Associazione nazionale salvaguardia ecologica”, fondata nel 1975 per diffondere i dettami sanciti dal famoso rapporto del MIT sui limiti dello sviluppo, dopo essersi “staccato” dalle associazioni ecologiche tradizionali, ritenute inadeguate a fronteggiare la crisi ambientale, essendo precipuamente impegnate ad organizzare allegre scampagnate e a difendere “leprotti e uccellini”, attività senz’altro lodevoli ma del tutto insufficienti a garantire una vera tutela degli ecosistemi.

In pratica, cinquanta anni fa, Lavorgna diceva ciò che dice oggi Greta Thunberg, la qual cosa è tristissima perché, di fatto, sancisce il fallimento totale delle politiche ambientali. La rassegna, pertanto, dal prossimo anno avrà delle aree tematiche che affronteranno proprio questi argomenti, attuali più che mai. I guasti della mancata attuazione di un reale processo unitario sono sotto gli occhi di tutti: con gli Stati Uniti d’Europa e un “forte” esercito europeo oggi non avremmo una sciagurata guerra nel continente. I disastri ambientali, parimenti, hanno un unico responsabile, il genere umano, che va educato con maggiore determinazione a rispettare la natura.

Il generale Enzo Pennacchio, che ha servito la patria in armi nell’Aeronautica Militare, non ha potuto che ribadire i concetti espressi da Lino Lavorgna, auspicando che si parta subito con una campagna di sensibilizzazione protesa a creare maggiore armonia tra la società civile e le Forze Armate. Il vecchio motto “si vis pacem, para bellum”, purtroppo, è sempre valido perché non c’è periodo della storia umana che non sia segnato “anche” dalle velleità di qualche folle, che in genere si fa beffe di coloro che presumono di risolvere i problemi mettendo i fiori nei cannoni.

Prima della cerimonia di premiazione, la professoressa Ilaria Cervo ha letto una nota ispirata alla lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, il cui testo costituisce la base per l’inno di “Europa Nazione”, composto dal polacco Zbigniew Preisner quale colonna sonora di “Film blu”, diretto dal connazionale Krzysztof Kieślowski, per poi prodursi nelle osservazioni sul lavoro svolto nell’ambito della giuria, alla pari dei colleghi Renata Montanari  e Aldo Cervo, intervenuti subito dopo. I giurati non hanno mancato di elogiare la qualità dei lavori esaminati, rivolgendo un plauso particolare ai poeti, il cui livello si è rilevato davvero altissimo.

In una giornata che ha registrato ben due importanti eventi nella locale Caserma “Ferrari Orsi”, la rappresentanza delle Associazioni combattentistiche e d’arma (ricordiamo che Lino Lavorgna è il commissario della sezione bersaglieri di Caserta nonché vice-presidente provinciale dell’ANB) è stata assicurata da una folta rappresentanza dell’Associazione nazionale combattenti e reduci, capeggiata dal generale Pennacchio e dai dinamicissimi coordinatori territoriali Salvatore Serino ed Enrico D’Agostino, nonché dal tenente Giuseppe Maietta (bersagliere) e dal colonnello Giuseppe Casapulla (aeronautica militare).

La società civile casertana è stata rappresentata dal dottor Lorenzo La Peruta, delegato a ritirare i premi vinti da un candidato del Friuli, assente, nonché da una vera “colonna portante” dell’universo culturale territoriale, il professore Raffaele Raimondo, giornalista “vecchio stampo”,  il che vuol dire serio, raffinato, estremamente colto e soprattutto in grado di utilizzare correttamente la lingua italiana, rifuggendo tanto dalle distonie provocate dal palpabile deficit professionale quanto dalle mode insulse che si stanno diffondendo con crescente propensione, tese a stuprarla in un modo che assomiglia alla deturpazione delle opere d’arte talvolta effettuate da autentici criminali.

Candidati premiati

Sezione fotografia.  Vincitore: Luigino Vador, Friuli Venezia Giulia.

Sezione racconto. Terzo classificato: Gino Abbro, Campania; Luigino Vador, Friuli Venezia Giulia; secondo classificato: Paolo Casella, Campania; vincitore: Riccardo Di Leva, Puglia.

Sezione narrativa: terza classificata: Ornella Fiorentini, Lazio; terza classificata: Rossana Cilli, Lazio; secondo classificato: Riccardo Di Leva, Puglia; vincitore: Marco Termenana, Lombardia.

Sezione silloge: Terzo classificato: Alessandro Porri, Lazio; seconda classificata: Brina Maurer, Friuli Venezia Giulia; vincitore: Massimo Massa, Campania.

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