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Pablo Picasso torna a Napoli

Primo PianoPablo Picasso torna a Napoli

Era il 1917 quando Pablo Picasso decise di intraprendere un viaggio in Italia per cercare l’ispirazione di cui aveva bisogno per realizzare il sipario, i costumi e la scenografia del balletto “Parade”, di Jean Cocteau. Le città italiane, le loro opere, la cultura e l’atmosfera, oltre a consentirgli di realizzare lavori stupefacenti, segnarono Ma quel viaggio segnarono una svolta nel suo percorso artistico: fu il momento del passaggio dal periodo cubista a quello neoclassico, al naturalismo del cosiddetto “secondo periodo classico”.

All’interno di quel viaggio, il soggiorno a Napoli, con la visita sia a Pompei, sia al Museo, ha a sua volta una rilevanza particolare: il naturalismo di questa fase picassiana assume forme esplicitamente classicizzanti, ben riconoscibili nella maggioranza dei dipinti e dei disegni non cubisti degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica degli anni ‘30.

È nella città partenopea, più precisamente al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che dal 5 aprile al 27 agosto è allestita la mostra “Picasso e l’antico”, curata da Clemente Marconi. L’esposizione s’inserisce nel progetto internazionale “Picasso Celebration 1973 – 2023: 50 mostre ed eventi per celebrare Picasso” nel cinquantenario della morte dell’artista.

43 le opere allestite nelle sale della collezione Farnese, suddivise in due parti: la prima è relativa ai soggiorni a Napoli dell’artista, che in tale occasione ebbe modo di visitare il Museo Nazionale, all’epoca non ancora prettamente “archeologico”, perché ospitava la Pinacoteca, poi trasferita a Capodimonte nel 1957; la seconda relativa al confronto tra le opere del museo e i lavori di Picasso

In mostra lo straordinario prestito del British Museum di Londra di 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard. Queste incisioni, realizzate tra il 1930 e il 1937, si presentano come un fulcro interpretativo nell’opera dell’artista. A queste si aggiungono i rilevanti prestiti del Museo Picasso di Parigi e di Gagosian New York.

Le opere sono in dialogo e confronto con le sculture Farnese e i dipinti da Pompei, importanti chiavi di lettura del percorso artistico picassiano. In particolare, il gigantismo e la monumentalità delle sculture Farnese avrebbero avuto un effetto particolarmente significativo sullo sviluppo artistico di Picasso, portando l’artista a conferire un aspetto tridimensionale alle sue opere pittoriche e scultoree, segnate prima della sua visita all’allora Museo Nazionale di Napoli dalla bidimensionalità dell’approccio cubista.

La mostra è promossa dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli con il sostegno della Regione Campania, con l’organizzazione della casa editrice Electa.

Il 2023, in quanto cinquantesimo anniversario della morte di Pablo Picasso, pone l’anno sotto il segno della celebrazione della sua opera in Francia, Spagna e a livello internazionale. Celebrare oggi l’eredità di Picasso è un modo per interrogarsi su cosa rappresenti oggi quest’opera fondamentale per la modernità occidentale. È mostrare la sua parte viva, accessibile e attuale.

“Picasso Celebration 1973-2023” è promossa dal Musée national Picasso-Paris, coordinatore e principale prestatore dell’evento, e da Bernard Picasso, nipote dell’artista e presidente della FABA – Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el arte – e del Museo Picasso di Malaga.

L’iniziativa prevede circa cinquanta tra mostre ed eventi, che si svolgeranno in rinomate istituzioni culturali europee e nordamericane, che insieme, grazie a nuove interpretazioni e metodi moderni, consentiranno di fare il punto sullo stato degli studi e della comprensione dell’opera di Picasso. Il governo francese e quello spagnolo hanno deciso di collaborare a questo grande evento transnazionale, e la commemorazione sarà scandita da celebrazioni ufficiali in Francia e Spagna e si concluderà con un grande simposio internazionale nell’autunno del 2023, in occasione dell’apertura del Centro Studi Picasso a Parigi.

Adriana Talia

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