Presidente: “E’ la connessione tra territori, comunità e cibo”
Milano, 22 ott. (askanews) – “La sovranità alimentare non è sinonimo di autarchia: è il diritto dei popoli a determinare le proprie politiche alimentari senza costrizioni esterne legate a interessi privati e specifici. È un concetto ampio e complesso che sancisce l’importanza della connessione tra territori, comunità e cibo, e pone la questione dell’uso delle risorse in un’ottica di bene comune, in antitesi a un utilizzo scellerato per il profitto di alcuni”. Lo ha dichiarato la presidente di Slow Food Italia Barbara Nappini . “Nel 2008, l’International Assessment of Agricultural Science and Technology for Development (IAASTD) (panel intergovernativo con il patrocinio delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale) ha definito la sovranità alimentare come ‘il diritto dei popoli e degli Stati sovrani a determinare democraticamente le proprie politiche agricole e alimentari'” precisa Slow Food, ricordando che “questo concetto fondamentale è stato introdotto però più di dieci anni prima da ‘Via Campesina’, movimento internazionale che coordina le organizzazioni contadine dei piccoli e medi produttori, dei lavoratori agricoli, delle donne rurali e delle comunità indigene dell’Asia, dell’Africa, dell’America e dell’Europa”. “Un concetto quanto mai attuale oggi, che ci riguarda tutti: non a caso da molti anni Slow Food si occupa di sovranità alimentare, supportando e promuovendo in tutto il mondo i sistemi locali del cibo, fortemente legati ai territori, basati sulle connessioni, sulle comunità, in grado di combattere lo spreco alimentare, di valorizzare la produzione di piccola e media scala e di proteggere la biodiversità” ha continuato Nappini, concludendo “sistemi di produzione a bassi input esterni e ad alto tasso di competenze, creatività e buone pratiche”. continua a leggere sul sito di riferimento