La mostra Wonderful! con Camilla Alberti e Chambaz
Milano, 23 dic. (askanews) – Le luci si spengono nella sala del primo piano del Museo Novecento di Firenze dedicata alla mostra Wonderful! e l’arte resiste e prende un’altra forma con i ricami di Camilla Alberti. Due piccole sale negli spazi del Museo Novecento e il grande spazio della Sala d’Arme a Palazzo Vecchio ospitano le due artiste Alberti e Chambaz, scelte per Wonderful! un progetto nato nel 2020, volto a raccontare gli sviluppi più recenti dell’arte in Italia dando voce a una generazione di nuovi artisti, ai loro linguaggi e a loro sguardo sulla contemporaneità. Un’occasione diversa per girare intorno a opere video, tessili e scultoree che, attraverso il rigore estetico e la qualità alta del lavoro, ci trascinano in un posto unico dove si può ripensare alle responsabilità delle nostre scelte.
Camilla Alberti tocca il tema globalizzante e universale della mostra, partendo dalla propria storia personale. Prende spunto dalle tradizioni di famiglia, dal lavoro che caratterizza le sue origini collegandosi alla tradizione tessile di famiglia – che da oltre trent’anni guida un ricamificio nella provincia di Varese – realizza opere ispirate al mondo vegetale e fungino, focalizzandosi sui processi che li attraversano e gli organismi che li abitano. Con i suoi lavori di piccole dimensioni, esposti nel Museo del 900, e con le istallazioni più grandi e più riconducibili a mostri-umani, riesce a trasmettere il suo pensiero critico ma, mantenendo alto il livello estetico, la sua per riesce anche a portarti altrove, dandoti speranza.
“Nei ricami e nelle sculture di Camilla non c’è traccia di vita umana, l’artista guarda al mondo vegetale e ai suoi metodi di organizzazione e sopravvivenza immaginando creature che resistono e avanzano aldilà della nostra presenza. Anouk mette invece al centro dei suoi lavori l’uomo, unico responsabile e unica possibilità di salvezza per sovvertire l’ordine attuale delle cose. I bambini che campeggiano nelle arcate della Sala d’Arme sono a tratti solenni, il loro sguardo non ci abbandona, sono il futuro ma anche il presente del nostro pianeta, come testimoniano le tante battaglie che portano avanti dimostrando una sensibilità e una lungimiranza maggiore di noi adulti. Qualsiasi futuro ciascuno di noi immagina non può che partire da un’ammissione del nostro fallimento” spiega la curatrice Stefania Rispoli.
I bambini in Sala d’Arme e Marica – ninfa dell’acqua e signora degli animali – è il ritratto di Donatella di Cola, nata come apicoltrice e poi diventata allevatrice di farfalle dopo che una di loro aveva attaccato l’habitat delle sue api esposta nel Museo del 900, prendono posto nel nostro presente quando li guardiamo. La scelta di Anouk di rappresentare in silenzio e con altissima qualità i volti, la rende presente e riconoscibile.
Davanti agli sguardi delle pose dei bambini di Chambaz, un’archeologia urbana fatta di scarti industriali e elementi naturali, prende forma e spazio continuando il filo del discorso iniziato nel Museo Novecento mantenendo la propria tattilità estetica.
“La Sala d’Arme ospita il progetto Wonderful! giunto alla sua terza edizione, e sempre dedicato a giovani artisti residenti in Italia. Le opere di Camilla Alberti e Anouk Chambaz dialogano perfettamente tra loro grazie alla sensibile e attenta scelta della curatrice Stefania Rispoli e assieme a una indubitabile bellezza di immagini e forme offrono alla nostra stupita percezione forti contenuti di carattere etico e sociale, centrando perfettamente l’orizzonte di senso dell’intero festival Green Line” dichiara il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti.