Premiate due realtà di Modena al concorso fotografico Fiori del Mulino
Milano, 5 ott. (askanews) – Quasi 1.900 ettari di terreno colorati da fiori capaci di attrarre insetti impollintori come le api. Parliamo dell’equivalente di 2.500 campi da calcio che come un puzzle ogni anno si compongono grazie al contributo delle aziende agricole che aderiscono alla Carta del Mulino di Mulino Bianco. E da tre anni i campi più belli vengono premiati nell’ambito del concorso fotografico “I fiori del Mulino”.
Quest’anno sono i campi fioriti di Modena ad aggiudicarsi il primo e il secondo posto. A vincere, l’azienda Boscogranai di Gallerani Vittorio, un’impresa iscritta alla Carta del Mulino solo quest’anno ma che si è aggiudicata il gradino più alto del podio. Al secondo posto, l’azienda modenese Ferrarini Paolo, che aderisce alla Carta del Mulino da due anni. Al terzo posto, invece, c’è la società agricola S.Basilio del dottor Fabbri & Cdi Rovigo, da tre anni aderente alla Carta. A scegliere i campi fioriti più belli, una giuria composta da WWF e Mulino Bianco, che ha selezionato i migliori 20 scatti fotografici, e poi i consumatori, che hanno votato per scegliere i finalisti e il vincitore.
Il progetto La carta del Mulino, partito nel 2019, oggi coinvolge oltre 100 prodotti col marchio del gruppo Barilla, un grande balzo in avanti rispetto ai 17 prodotti del 2020. In parallelo anche le imprese agricole che hanno aderito al disciplinare sono cresciute passando dalle 500 del 2020 alle 2.172 di oggi: solo nel 2023 queste realtà hanno prodotto 317.000 tonnellate di grano per 244.000 tonnellate di farina.
In base al disciplinare di agricoltura sostenibile per la produzione di grano tenero, ogni anno il 3% dei campi deve essere coltivato a fiori che favoriscono l’impollinazione, in modo da salvaguardare l’ecosistema di api e insetti e la biodiversità. E una ricerca scientifica dell’università di Bologna, confrontando i campi con le aree Fiori del Mulino con quelli senza, ha registrato che in 4 anni c’è stato un aumento del 64% di api selvatiche, 42% di farfalle e 40% di sirfidi.
L’attenzione di Barilla per la sostenibilità però non si ferma qui, come afferma Orlando Visciano, responsabile della filiera sostenibile del grano tenero: “Abbiamo sviluppato con Xfarm, Cnr, Life cycle engineering una piattaforma digitale che, attraverso strumenti di agricoltura 4.0 e supporto alle decisioni, avrà lo scopo di guidare agricoltori ed operatori della filiera in scelte sempre più oculate e rispettose per l’ambiente”.
Inoltre Barilla contribuisce come unico partner al progetto di ricerca scientifica Sco-Rate (Soil organic carbon Rate), realizzato in collaborazione con l’Istituto per la BioEconomia del Consiglio nazionale delle ricerche, che ha l’obiettivo di misurare la fertilità e la salute del suolo in modo semplice, veloce, accurato ed economico rispetto ai metodi tradizionali. Con questo nuovo approccio sarà possibile misurare e monitorare lo stato di salute dei suoli da remoto, attraverso le immagini satellitari, veicolando puntualmente le informazioni alle filiere in modo da supportare gli agricoltori che intraprenderanno il percorso di rigenerazione dei suoli e dei territori.