“Ministro e sottosegretario non possono farlo, solo il sovrintendente”
Milano, 14 gen. (askanews) – “Sullo stadio Meazza non c’è alcun vincolo, per cui dovrà essere l’Amministrazione cittadina e il sindaco di Milano a decidere cosa fare, se abbatterlo il vecchio stadio e farne uno nuovo, oppure se fare uno stadio nuovo accanto a quello vecchio di cui si richiama il valore iconico per il mondo calcistico, oppure procedere a trasformazioni del Meazza. Ma smettiamola di scaricare sul ministero, che non appone vincoli (basta andare a leggere la normativa) ed è in malafede chi lo dice”. Lo ha spiegato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso del suo intervento all’evento “Pronti, candidati al via” organizzato da Fratelli d’Italia a Milano.
Intervistato da Pietro Senaldi, Sangiuliano ha ricostruito i passaggi su San Siro della Sovrintendenza della Lombardia a partire dal 2001, chiosando che non è mai stato accordato fino ad oggi alcun vincolo giuridico, pur richiamando il “valore iconico come percepito dal sentimento calcistico” e invitando a soluzioni alternative alla demolizione.
“Il ministero non appone alcun vincolo – ha concluso – né il ministro, né il sottosegretario hanno il potere di apporlo: lo può fare solo il sovrintendente, è lui che ha il potere nella sua autonomia e indipendenza”.