Porchietto (Forza Italia): “Crediti d’imposta a chi reinveste nell’impresa”
De Bertoldi (Fdi): “Detassare investimenti su start up e pmi”
Iovino (M5s): “Ripristino e potenziamento del cashback”
Lo hanno detto i protagonisti del webinar promosso dalla Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili
“Abbiamo stilato una lista di necessità in relazione all’erogazione del credito alle imprese, che sarà presente nell’emendamento che Forza Italia presenterà alla legge di bilancio. Sappiamo che prima o poi questa sospensione finirà, ma stiamo cercando di attuare nuovamente la sospensione del credito come richiesto dalla Europa. Dobbiamo poi lavorare per ricapitalizzare le nostre aziende”.
Queste le parole di Claudia Porchietto (deputata di Forza Italia in Commissione Finanze a Montecitorio) in apertura del webinar “Il Paese ha bisogno di rilancio: verrà dalla legge di bilancio?” organizzato dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.
“Chiediamo la reintroduzione delle misure di garanzia sul debito delle imprese, ma dovremo intervenire sulla ricapitalizzazione. Questo perché, le imprese del settore delle costruzioni, che possono beneficiare del super bonus, hanno dimostrato che, una volta avviati i cantieri per le grandi opere infrastrutturali previste dal PNRR, non saranno in grado di fornire le garanzie necessarie per partecipare a causa del loro minore rating creditizio dovuto alla crisi degli ultimi due anni. Questo lascia spazio alla partecipazione di imprese straniere.
Dobbiamo intervenire”, ha aggiunto Porchietto, “per far sì che il sistema bancario possa fornire liquidità attraverso le opportune garanzie di Mediocredito Centrale e CdP, continuando a sospendere il rating degli ultimi due anni. Stiamo anche valutando il credito d’imposta in relazione al reinvestimento”.
Sulla necessità di sostenere le imprese e le famiglie italiane è intervenuto anche Luigi Iovino (M5s), segretario dell’Ufficio di presidenza della Camera dei Deputati: “Il Movimento 5 stelle chiede il ripristino del cash back per combattere l’evasione fiscale e sostenere le famiglie in questo periodo particolarmente difficile.
È una proposta di buon senso che aiuterà il Paese a combattere l’evasione fiscale e aiuterà gli italiani a raggiungere la piena digitalizzazione. Dobbiamo rispettare gli standard europei. C’è molta disinformazione in giro. Stiamo parlando di una misura che prevede uno sconto del 10% su tutti i pagamenti effettuati con carte e bancomat, indipendentemente dall’importo. Tutti i cittadini riceveranno uno sconto ogni sei mesi.
È una soluzione che ha portato molte entrate nelle casse del Paese; nove milioni di cittadini italiani hanno beneficiato di questa misura, afferma Iovino. L’emendamento presentato al Senato va nella direzione di migliorare il ‘rimborso’ statale e di rendere lo sconto immediatamente rimborsabile. Siamo convinti che gli italiani siano pronti a seguire il resto del mondo”.
Anche il senatore Andrea De Bertoldi (Fratelli d’Italia), segretario della Commissione Finanze: ha affrontato il tema della liquidità alle imprese, affermando che: “Abbiamo proposto un emendamento temporaneo alla legge di bilancio che prevede l’applicazione di un’aliquota del 12,5%, simile a quella dei titoli di Stato, agli investimenti in imprese e piccole e medie imprese.
Si tratta di un sistema semplice per rendere più facile alle imprese assicurarsi la liquidità. In Italia, 2.000 miliardi di euro sono bloccati nei conti correnti e altrettanti nei titoli di Stato. Ci stiamo allontanando da un mondo produttivo.
Una parte di queste risorse deve essere reindirizzata verso l’economia reale. Al contrario, anche il governo Draghi insiste su un ulteriore miliardo di euro per gli investimenti nel reddito di cittadinanza, per un totale di 9 miliardi di euro spesi per questa misura, che non è coerente con l’educazione al lavoro.
Chiediamo che venga abolita immediatamente. De Bertoldi afferma: È ridicolo che lo Stato dia 270 euro al mese ai disabili e circa 800 euro a chi può lavorare. Questa misura tiene i giovani a casa e incoraggia il lavoro nero. È inaccettabile farlo con fondi pubblici. Avremmo dovuto investire in politiche attive del lavoro, sostegno alle imprese e all’occupazione giovanile”.
Il punto di vista dei professionisti è stato illustrato da Eleonora Linda Lecchi, dell’Odcec di Bergamo: “come è possibile garantire la liquidità necessaria per ripartire senza perdere il treno della Pnrr? Questa è la domanda fondamentale: ci sono interi settori, come il terzo settore, con un milione di dipendenti e cinque milioni di volontari.
Tutte queste realtà meritano maggiore attenzione: si attende la semplificazione del super bonus del 110%, che ora è stato confermato. La giungla burocratica si fa sempre più fitta, riducendo decisamente la portata dell’intero provvedimento”.
Paolo Longoni, consigliere d’amministrazione CNPR, ha analogamente affermato che “il settore non profit vale 80 miliardi di euro e ha bisogno di un trattamento fiscale semplificato e agevolato per favorire il funzionamento delle attività che contribuiscono al nostro benessere.
E ci sono altri aspetti su cui ragionare e agire per far ripartire la nostra economia. Molte energie sono rivolte al PNRR, come se questo piano fosse l’unico modo per ripartire. Questo è parzialmente vero. Perché il piano incoraggia investimenti significativi e strutturali. Ci sono molte altre micro-misure, come la fornitura di liquidità alle imprese e alle famiglie”.
Michele Santomauro