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Le aragoste di Philip Colbert invadono Largo San Martino

Primo PianoLe aragoste di Philip Colbert invadono Largo San Martino

Nella storica piazza Largo San Martino, ai piedi della Certosa di San Martino e di Castel Sant’ Elmo, sono state istallate quattro grandi sculture a forma di aragosta. Si tratta delle opere dell’artista Philip Colbert, le quali decoreranno lo spiazzo dino al 15 luglio, con la mostra “The Lobster Empire”.

Colbert, artista scozzese che vive e lavora a Londra, è considerato un innovatore nello scenario contemporaneo: con le sue aragoste che sembrano provenire da un cartone animato o da un fumetto, ha ottenuto un gran successo a livello globale.

La sua ricerca artistica è stata sostenuta da figure del mondo dell’arte come Charles Saatchi e Simon De Pury. Le sue opere sono state esposte nei principali musei internazionali.

Le aragoste, divertenti e pop, sono in dialogo e perfetta sintonia con la struttura secolare e mastodontica della Certosa di San Martino e di Castel Sant’Elmo e questa contaminazione tra antico e moderno è apprezzato sia ai cittadini che dai turisti, come ha spiegato Teresa Armato, assessore al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Napoli: «Colbert ha già portato la sua arte in importanti musei e nelle città più belle del mondo, di recente il suo Impero di aragoste ha “invaso” via Veneto a Roma catturando l’attenzione di cittadini e visitatori.

Ed ora tocca a Napoli, creando un’ulteriore attrattiva turistica in una zona da sempre meta di visitatori per la Certosa di San Martino e Castel Sant’Elmo».

La mostra è curata da Catherine Loewe, organizzata da Bam Eventi D’Arte e promossa dal Comune di Napoli

Le opere sono composte da diversi materiali quali alluminio, bronzo e acciaio e in esse rivivono alcuni dei simboli dell’arte moderna e contemporanea, come l’Orinatoio di Marcel Duchamp, i fiori di Takashi Murakami o la banana realizzata da Andy Warhol e messa in mostra da Maurizio Cattelan, in modo da creare un dialogo, a tratti anche giocosamente stridente, con la storia dell’arte moderna, il contesto urbano e quotidiani simboli della cultura di massa, come spiegano gli organizzatori di Bam Eventi d’Arte.

Colbert ha dichiarato: «Nel mio lavoro sono molto attratto dalle reliquie di antiche civiltà, mosaici e marmi scheggiati e rotti dal tempo a cui spesso faccio riferimento, come ad esempio, le composizioni di scene di aragosta su vasi di anfore.

Amo l’idea secondo cui oggi viviamo tra le rovine del passato e che spesso non ci fermiamo neanche ad ammirare ma che influenzano il presente».

Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli, sottolinea che «la vivace contemporaneità delle sculture di Colbert nella loro apparente dissonanza con la classicità di Largo San Martino.

Un gioco di contrasti che ritroviamo nelle quattro opere esposte, in cui icone e soggetti della storia dell’arte incontrano l’estetica pop e la cultura di massa. L’opera d’arte diventa in tal modo il filo rosso che lega passato e presente e al contempo il catalizzatore, nello spazio urbano, di una energia creativa che si traduce in crescita culturale e sociale».

Adriana Talia

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