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Lavoro, Cisl: il Governo convochi le parti sociali sulla politica dei redditi

EconomiaLavoro, Cisl: il Governo convochi le parti sociali sulla politica dei redditi

“Bisogna sostenere i redditi di famiglie, lavoratori e pensionati”

“Il Governo convochi le parti sociali per discutere di politica dei redditi: bisogna sostenere i redditi delle famiglie, dei lavoratori e dei pensionati, tenere sotto controllo prezzi e tariffe, combattere la speculazione tagliando le tasse, rinnovare i contratti e garantire l’indicizzazione delle pensioni”. Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, al programma ‘Agorà Estate’.

“La vera emergenza oggi è combattere l’inflazione e l’aumento del costo della vita. Serve un’estensione strutturale degli sgravi fiscali, l’abolizione dei ratei di tredicesima, l’azzeramento della tassazione sui bonus salariali, su straordinari e sui turni sgraditi, l’estensione dei fringe benefit a chi non ha carichi familiari, gli investimenti nella sanità pubblica”, ha detto il leader della Cisl.

“Dobbiamo sostenere coloro che sono costretti a lavorare lontano dalle loro comunità, compresi gli studenti. Dobbiamo anche sostenere con forza gli alloggi e gli affitti. Da molti mesi chiediamo al Governo di avviare un dibattito per affrontare il fenomeno del pendolarismo, che è centrale nella vita delle persone, oltre a molte altre questioni. E tutto ciò deve essere integrato nelle politiche di sostegno all’occupazione”.

Sulle varie misure adottate dal Governo, il leader della Cisl, ha ribadito di aver apprezzato, come Cisl, il contributo di solidarietà sugli utili in eccesso delle banche. “Riteniamo che debba essere esteso alle multinazionali dell’economia digitale, della logistica, della farmaceutica e delle imprese energetiche”, ha aggiunto, specificando che “tutti i contributi raccolti devono essere utilizzati per sostenere salari, stipendi e pensioni. Questa è la priorità”.

Inoltre, per i leader della Cisl, “anche le rendite finanziarie significative e la tassazione finanziaria sugli immobili dovrebbero essere aumentate per una questione di equità e giustizia sociale. Penso che l’Italia abbia avuto decenni di contraddizioni assurde”.

“Da un lato ci sono milioni di giovani cosiddetti NEET che non studiano, non lavorano e non si formano. Dall’altro lato, ci sono oltre mezzo milione di imprese che hanno un disperato bisogno di occupazione e non riescono a trovare le competenze necessarie”.

“È necessario investire in modo notevole e significativo nella formazione e nella riqualificazione, nell’aggiornamento professionale e nell’apprendimento permanente. Ciò significa garantire il diritto proattivo delle persone alla formazione continua sul posto di lavoro”.

“Ciò significa potenziare i centri per l’impiego, collegarli alle agenzie per il lavoro, introdurre collegamenti con gli Istituti di formazione professionale accreditati e gli Enti bilaterali, e costruire relazioni forti e strette tra scuole, università e imprese”, osserva il leader della Cisl e conclude: “Tutto ciò deve essere risolto con una forte spinta al rinnovo dei contratti, alle agevolazioni fiscali e all’azzeramento della tassazione sui contratti di secondo livello”.

Ciro Di Pietro

Immagine di rawpixel.com su Freepik

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