ROMA – “Ci tengo a farvi un augurio particolare in questo momento così rilevante nella vita di una comunità accademica, un momento significativo anche perché coincide con un periodo particolare della vita dell’Italia. Pensiamo all’impatto del Pnrr sul nostro Paese e per l’attività del ministero che ho l’onore di guidare. Le iniziative di competenza del ministero dell’Università e della Ricerca hanno beneficiato di 11,73 miliardi di euro, dei quali quasi 3 destinati al potenziamento dei servizi di istruzione e 9,09 miliardi a ricerca e innovazione. Questi numeri hanno dietro iniziative grazie a cui, come sapete, si delineeranno anche aspetti del futuro di una comunità accademica come la vostra”. Lo ha detto la ministra dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
“Quella del Pnrr- ha continuato Bernini- è una sfida che la Scuola Sant’Anna ha raccolto aderendo a due dei cinque nuovi centri nazionali per l’innovazione (quelli su Agritech e Biodiversità), centri che saranno luoghi di diffusione dell’innovazione di un sapere che deve sopravvivere al 2026. Il Pnrr deve soprattutto sopravvivere a se stesso– ha aggiunto Bernini- E deve farlo creando connessioni, comunicazioni, collaborazioni, ibridazioni positive tra Regione, Comune, Provincia, imprese, università, capitale umano”.
“Alla partecipazione al partenariato Restart, incentrato sull’innovazione delle telecomunicazioni, si affianca anche quella del partenariato sulla cybersicurezza – tema di bruciante attualità- ha aggiunto la ministra- che affronta il problema con un’ottica multidisciplinare, di vero ‘umanesimo tecnologico’. Questa è la grande innovazione, l’umanesimo tecnologico, ‘sciences and humanities’. Questo sarà il nostro futuro e sarà anche l’ispirazione a quella flessibilizzazione dei cicli di studio che vuole rendere veramente multidisciplinare il percorso formativo degli studenti e del post graduate”.
“All’innovazione- ha aggiunto Bernini- deve corrispondere parallela un’evoluzione della sicurezza dei cittadini per prevenire eventuali distorsioni o ricadute sociali negative e discriminatorie”.
INNOVAZIONE E FUTURO
”Vorrei poi sottolineare- ha aggiunto- che la Scuola Sant’Anna è capofila del progetto ‘Biorobotics Research and Innovation Engineering Facilities’ per il potenziamento delle strutture di ricerca in biorobotica, con nuove risorse per nuove opportunità. Il progetto esprime ciò che il Pnrr vuole produrre: ossia un’infrastruttura abilitante per il Paese, che estenda la propria missione oltre il 2026. Questa è in assoluto la nostra più grande opportunità e anche preoccupazione. Andare oltre il 2026, creare le condizioni per una crescita stabile e duratura. Che sopravviva al tempo del Pnrr”.
“La Scuola Sant’Anna- ha evidenziato ancora la ministra- è centro nevralgico per lo sviluppo e il progresso civile del Paese. Nel percorso di crescita delle persone contano anche gli spazi e nelle aule e ai luoghi di vita della sua comunità accademica la Scuola Sant’Anna affianca anche un rapporto speciale con le realtà produttive e di ricerca del suo territorio, che illustra molto bene il senso della ‘terza missione’. La Scuola ricopre un ruolo di primo piano nell’avanzamento della società, adempiendo a una delle missioni più importanti per un istituto universitario. Penso al sostegno a programmi di orientamento e sostegno per le studentesse di scuola superiore che vogliano proseguire il loro percorso di studi verso le materie Stem. ‘Le ragazze si mettono in gioco’, come avete scelto di intitolare il corso dedicato; questa sarà una sfida fondamentale per le società europee e, ancor più, per l’Italia, oltre a rappresentare punti di Pil. Oggi la necessità di innovazione tecnologica ci impone di ampliare la platea di studenti in istituzioni come queste, di favorire l’afflusso di nuovi studenti verso i campi di applicazione che saranno il futuro”.
“PNRR OCCASIONE PER ACCENDERE FUOCO CHE ORA VA ALIMENTATO”
“Vediamo un risveglio europeo, tardivo forse, ma presente- ha aggiunto Bernini- È essenziale capire come canalizzare gli investimenti pubblici per massimizzarne. In Italia il Pnrr ha avuto un effetto quasi dopante sulla ricerca e sull’accesso all’istruzione superiore. Il Governo intende cogliere appieno questa straordinaria occasione. Il Pnrr rappresenta un’occasione oggettiva per un vero salto di qualità pubblico, un’occasione per accendere un fuoco che ora va alimentato”.
“Serve un rafforzamento della capacità pubblica, non solo nella mole degli investimenti ma anche in termini mirati. Uno Stato dove per esempio, è un tema centrale del mio mandato- ha detto Bernini- ci sia un’identità autonoma del ministero dell’Università e della Ricerca, incentrato sui dati, sull’impatto, sulla valutazione, al fine di compiere le migliori scelte”.
“Ci stiamo impegnando- ha sottolineato la ministra- affinché la nostra democrazia non sia inesorabilmente chiusa al presente, ma aperta al futuro. Affinché lo sforzo avviato col Pnrr duri nel tempo, dobbiamo aumentare il coinvolgimento delle imprese e della società civile per favorire il trasferimento tecnologico”.
DIRITTO ALLO STUDIO, IN DDL BILANCIO 500 MLN IN PIÙ PER 2024-2025
“Il Governo è impegnato a rafforzare gli strumenti per il diritto allo studio e di questo siamo molto orgogliosi: nel disegno di legge di bilancio ora all’esame delle Camere sono stanziati 500 milioni di euro di risorse aggiuntive per il 2024 e 2025, a sostegno dei 250 milioni appostati per il 2022 e dei 250 milioni per l’anno 2023 che, ove non avessero avuto un ulteriore appostamento di risorse aggiuntive, avrebbero prodotto un effetto strapiombo. Tutto sarebbe finito”, ha evidenziato ancora Bernini.
“Noi abbiamo aggiunto altri 500 milioni per completare il ciclo di borse di studio fino al 2025- ha spiegato Bernini- oltre a 300 milioni di euro che vanno ad accrescere il fondo per l’housing universitario”.
“E anche grazie all’impegno della vostra comunità- ha evidenziato la ministra rivolgendosi alla platea- confido che questi investimenti possano essere aumentati in futuro e produrre un effetto leva”.
RETTRICE NUTI: “LASCIAMO IL 2022 CON IL PENSIERO ALL’ UCRAINA E ALLE DONNE IRANIANE”
“Il 2022 è stato un anno straordinario per la Scuola Sant’Anna di Pisa, capace di ripartire, sostenuta dallo sforzo del Pnrr. Ma è stato anche un anno di particolare complessità per tutta la società. Il mio pensiero va in primo luogo alla guerra in Ucraina, a cui la Scuola ha cercato di dare risposte offrendo il proprio supporto ai decisori politici. La Scuola ha cercato di offrire sostegno anche ai profughi ucraini, predisponendo opuscoli di diritto internazionale in quattro lingue per consentire loro di continua a leggere sul sito di riferimento