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InterAction Napoli, torna la biennale di Made in Cloister 

AttualitàInterAction Napoli, torna la biennale di Made in Cloister 

Fino al 28 settembre 2024, la Fondazione Made in Cloister ospita la seconda edizione di ‘’InterAction Napoli’’, evento ideato dalla fondazione stessa, in cui artisti e artiste di diversi paesi, generazioni e linguaggi, realizzano opere site-specific che interagiscono tra loro, con lo spazio e con la comunità, dando vita a una mostra collettiva.

Il titolo del progetto espositivo, che si svolge ogni due anni, ha un intento chiaro: interagire. Quindi confrontarsi, dialogare, abbassare le difese naturali e accettare di crescere e lavorare insieme.
Un messaggio chiaro, radicato nelle culture popolari, ma troppo spesso disatteso e ignorato. Gli artisti che interagiscono tra loro e con lo spazio che li ospita, possono contribuire a dare a questo termine la forza adeguata, quella del cambiamento e della trasformazione.

Il tema di questa edizione, curata nuovamente da Demetrio Paparoni, è “The Other and Othernes – l’Altro e l’Alterità’’ e ne affronta le numerose sfaccettature: è una mostra che si occupa del rapporto con l’altro non solo nei confronti delle persone, ma anche verso gli animali e la natura.

Questi concetti sono oggi estremamente attuali ed urgenti: viviamo in un contesto drammatico, tra i migranti che rischiano la vita per trovarne una migliore e le numerose guerre che affliggono molte popolazioni, alcune delle quali non siamo a conoscenza; senza dimenticare il cambiamento climatico, fenomeno da molti sottovalutato, ma che sta divenendo sempre più preponderante. A Paparoni è sembrato doveroso parlare di ciò, dando la parola agli artisti, anche perché da sempre, l’arte si è fatta portavoce delle problematiche sociali.

I lavori realizzati da 30 artisti nazionali e internazionali, chiamati a lanciare un messaggio personale in merito al tema scelto adottando linguaggi e tecniche differenti, si inseriscono in un contesto rinascimentale con cui dialogano perfettamente. Il chiostro cinquecentesco di Santa Caterina a Formiello, in cui la mostra si sviluppa, fa parte di un complesso monumentale del 1500, il cui fulcro era l’omonima Chiesa, ancora oggi attiva. La Fondazione nasce del 2012 dopo quattro anni serviti per il restauro della location ma non solo: è stata svolta un’azione di comunicazione e coinvolgimento della comunità locale per far comprendere loro l’importanza dell’operazione avviata e la volontà di innescare un cambiamento in un tessuto sociale particolarmente complesso.

La Fondazione nasce con l’idea di portare avanti la vocazione del ‘’fare’’. Infatti, il complesso, dopo essere stato un convento portando avanti la vocazione della preghiere, con i Borboni era divenuto una fabbrica. Da questo principio deriva il nome ‘’Made in Cloister’’.

In linea con questa missione di rigenerazione urbana e inclusione sociale attraverso l’arte, questa seconda edizione di InterAction si è arricchita con la sezione Off-site, estendendo la mostra al quartiere di Porta Capuana, area di periferia urbana, includendo di più il quartiere multietnico e i suoi abitanti.

Gli artisti esposti sono: Radu Belcin, Domenico Bianchi, Veronica Bisesti, Giuditta Branconi, Margaux Bricler, Chiara Calore, Gianluigi Colin, Vanni Cuoghi, Cian Dayrit, Francesco De Grandi, Zehra Dog ̆an, Sergio Fermariello, Daniele Galliano, Ximena Garrido Lecca, Silvia Giambrone, Arvin Golrokh, Hyeryun Jung, Sophie Ko, Filippo La Vaccara, LETIA-Letizia Cariello, Liu Jianhua, Loredana Longi, Troy Makaza, Yue Minjun, Samuel Nnorom, Henrik Placht, Aurelio Sartorio, Andres Serrano, Morten Viskum, Wang Guangyi.

Adriana Talia

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