Fornirà spunti per il G7 di Hiroshima del 2023
Roma, 24 nov. (askanews) – Il Giappone ospiterà il 3 dicembre la WAW!2022, World Assembly for Women, in cui ci si domanderà come rendere centrale la parità di genere nella “nuova forma di capitalismo”, che sarà anche uno dei temi anche della presidenza del G7 del Giappone nel 2023. Secondo quanto ha dichiarato il direttore del ministero degli Esteri giapponese con delega alle questioni di genere Tatsuhiko Furumoto in una conferenza stampa online, spunti da questa conferenza faranno parte della discussione del summit che si terrà il prossimo anno.
“Il governo del Giappone ha già convocato cinque conferenze WAW! in passato, l’ultima delle quali nel 2019, e questa sesta conferenza viene dopo tre anni d’assenza a causa del Covid-19”, ha segnato Furumoto. “La pandemia Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno portato instabilità economica e sociale, mettendo in luce ineguaglianza di genere nelle società. Invitando molte figure leader di tutto il mondo nella conferenza WAW! 2022 ci farà discutere su come creare un trend per la comunità internazionale inmodo dda unire e accelerare il processo di uguaglianza di genere”, ha continuato il funzionario nipponico.
I discorsi introduttivi alla conferenza saranno tenuti dalla presidente dell’Islanda Gudni Thorlacius Johannesson e dalla direttrice esecutiva per i diritti delle donne dell’Onu Sima Bahous. La conferenza sarà tenuta in forma ibrida, in presenza e a distanza.
Il concetto di “Nuova forma di capitalismo” è stato elaborato dal primo ministro giapponese Fumio Kishida e uno dei suoi punti chiave è appunto la mobilitazione delle potenzialità femminili in diversi settori. Kishida vuole appunto fare di questa idea il tema principale del summit che si terrà il prossimo anno a Hiroshima.
In Giappone tradizionalmente la forza lavoro femminile è particolarmente sotto-utilizzata, ma fattori come il declino della popolazione e il calo della capacità produttiva legato a questo trend demografico hanno messo in luce l’esigenza di valorizzare la capacità produttiva delle donne.
Secondo quanto ha segnalato Michiko Achilles, advisor per le risorse umane di SAP Japan, il numero delle donne occupate in Giappone è cresciuto negli ultimi nove anni di 3,4 milioni di unità e anche la percentuale di donne in ruoli dirigenziali sta crescendo. Tuttavia il Giappone resta al 116mo posto su 146 paesi nel Gender Gap Index del World Economico Forum. Per il contesto politico è al 139mo e per la partecipazione e opportunità economiche al 121mo posto. “Abbiamo donne ben educate e in salute – ha spiegato Achilles – che però non hanno una piena partecipazione nei processi di decision-making in politica e in economia”.