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In Brasile centinaia di arresti per l’assalto al Parlamento. Bolsonaro si difende. Meloni: “Immagini inaccettabili”

MondoIn Brasile centinaia di arresti per l’assalto al Parlamento. Bolsonaro si difende. Meloni: “Immagini inaccettabili”

ROMA – Sono centinaia le persone arrestate per l’assalto dei palazzi del potere a Brasilia. Dopo essere state colte alla sprovvista dalla carica dei sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro, le forze di sicurezza hanno ripreso il controllo delle sedi del Parlamento, della Corte Suprema e della Presidenza della Repubblica e hanno arrestato i “golpisti”, come li ha definiti il presidente neo-eletto Luiz Lula Inacio da Silva.

A BRASILIA INVIATA LA GUARDIA NAZIONALE

Lula ha deciso di schierare le autorità federali nella capitale: saranno la guardia nazionale e l’esercito a garantire la sicurezza nel distretto del potere a Brasilia. Il provvedimento resterà in vigore almeno fino al 31 gennaio. Il quartiere centrale dove si trovano le sedi istituzionali è stato chiuso temporaneamente al pubblico.

La rampa che porta al palazzo della presidenza a Brasilia è stata liberata dei sostenitori di Jair Bolsonaro che la occupavano: lo riferiscono fonti della stampa locale. Secondo queste ricostruzioni, rilanciate anche dalla testata O Globo, le forze speciali intervenute sul posto hanno arrestato almeno 150 persone.

DISPOSTA LA RIMOZIONE DEL GOVERNATORE DI BRASILIA

La Corte Suprema brasiliana dispone la rimozione del governatore del distretto federale di Brasile, Ibaneis Rocha. Il governatore si era scusato in un video con Lula per l’assalto alle istituzioni e il presidente brasiliano lo aveva criticato per non aver adottato le misure necessarie a contenere i manifestanti.

LULA: “GOLPISTI SARANNO PUNITI, DEMOCRAZIA SEMPRE”

In serata, Lula è rientrato dallo Stato di San Paolo, dove si trovava per sostenere le popolazioni colpite da un’alluvione a Araraquara, e ha visitato il Planalto. “I golpisti che hanno promosso la distruzione di beni pubblici a Brasilia sono stati identificati e saranno puniti. Domani riprendiamo i lavori al Palazzo Planalto. Democrazia sempre. Buona notte”, ha scritto il presidente brasiliano su Twitter.

“Hanno approfittato del silenzio di domenica, quando ancora stiamo creando il nuovo governo, per fare quello che hanno fatto”, ha aggiunto Lula, che ha definito “vandali e fascisti” gli assalitori e ha poi attaccato direttamente il suo predecessore Jair Bolsonaro: “È noto che ci sono diversi discorsi dell’ex presidente che lo incoraggiano. E questa è anche responsabilità sua e dei partiti che lo hanno sostenuto”.

BOLSONARO SI DIFENDE

La risposta di Bolsonaro, che attualmente si trova negli Stati Uniti e non ha partecipato al passaggio di consegne oltre a non aver riconosciuto la risicata vittoria al secondo turno delle presidenziali di Lula, arriva via Twitter: “Le manifestazioni pacifiche, sotto forma di legge, fanno parte della democrazia. Tuttavia, i saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come avvenuti oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sfuggono alla regola“.

Bolsonaro ha poi respinto “le accuse senza prove di Lula” sul suo coinvolgimento nell’assalto ai palazzi del potere e ha sottolineato: “Durante il mio mandato ho sempre rispettato la Costituzione e difeso la democrazia e la libertà”.

MELONI: “NON POSSIAMO RESTARE INDIFFERENTI”

“Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su Twitter a proposito dei disordini in Brasile.

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