ROMA – Per la parità di genere bisogna fare di più: è vero in Europa ed è vero in Africa, come confermano i dati di un sondaggio condotto nello specifico in Botswana, dove sono ben quattro su cinque i cittadini convinti che su questo tema serva un impegno maggiore da parte di governo e decisori politici.
IL SONDAGGIO
Secondo la rilevazione, nota come Afrobarometro e parte di un sistema di monitoraggio riconosciuto dall’Unione Africana e condotto con regolarità nei Paesi subsahariani, circa il 77 per cento degli intervistati si è anche detto contrario alla scelta di privilegiare gli uomini alle donne nelle assunzioni di lavoro. Il contesto, pure evidenziato nelle domande del sondaggio, è quello di un Paese dove il tasso di disoccupazione sfiora il 25 per cento.
Tra i punti sottolineati dalla rilevazione c’è poi una richiesta diffusa affinché nell’affitto di case, nella proprietà di terreni o nei ruoli politici le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini.
Secondo il sondaggio, circa la metà dei cittadini ritiene che le candidature femminili a ruoli decisionali in ambito pubblico divengono regolarmente bersaglio di critiche discriminatorie.
In Botswana, un Paese dell’Africa australe dove vivono circa tre milioni di persone, le donne costituiscono circa l’11 per cento dei deputati nazionali. Proprio lo scorso anno alcune dirigenti politiche hanno animato una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica in favore di una riforma costituzionale che promuova la partecipazione femminile.
C’È CHI FA MEGLIO
Secondo la Conferenza dell’Onu sul commercio e lo sviluppo (Unctad), tra i Paesi subsahariani dove sul piano della parità di genere sono stati raggiunti i risultati migliori figurano Ruanda, Etiopia e Sudafrica.
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