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Il Napoli che fa il Napoli

Primo PianoIl Napoli che fa il Napoli

Il Napoli riprende la propria marcia da rullo compressore dopo la battuta d’arresto con la Lazio, offrendo contro un’Atalanta, dedita al sacrificio e mai così disposta a sacrificare la propria natura, una prestazione semplicemente superba.

Gioca con grande sapienza nel primo tempo, studiando la Dea e affondando due volte con un impreciso ma volenteroso Politano. Nella seconda frazione, invece, il Napoli non si limita a giocare il solito buon calcio, bensì insegna, con un talento ed un’intensità fisica francamente imbarazzante.

Il gol, che vibrava nell’aria da minuti, arriva dopo un’ora di gioco. Anguissa recupera palla a centrocampo e un flipper impazzito premia Oshimen che resiste alla carica di Demiral e serve il numero 77.

Kvaratskhelia punta la porta bergamasca, accarezzando con dolcezza la palla. Caracollante, elegante, strafottente. Kvara fa una prima finta ed i difensori bergamaschi perdono l’orientamento. Seconda finta e cascano tutti, a tastare con il viso l’erba umida del Maradona. La terza, impercettibile ad occhi poco attenti e romantici, confonde calciatori e spettatori. Una ubriacante danza tribale che si conclude con un siluro sotto l’incrocio dei pali.

Rrahmani sigilla il risultato su calcio piazzato con un colpo di testa. 2-0 Napoli, partita finita. Il premio di migliore in campo, quantomeno per noi, va di diritto a Kim Min-Jae, autore di una prova difensiva di strabiliante bellezza.

I Partenopei superano un’altra sfida e riprendono non solo 18 punti di margine sulla seconda in classifica ma lo status di inscalfibili dinnanzi a qualsiasi difficoltà. Anche dopo le ingiustificate e ridicole critiche post Lazio, quando qualche scellerato aveva sottolineato la gravità (inesistente) della sconfitta e preannunciato una rovinosa caduta degli azzurri. Niente da fare. Il Napoli è più forte di tutti e tutto.

Luciano Spalletti, ai microfoni di DAZN ne ha approfittato per far capire che mezzucci di questo genere non hanno efficacia. “È stato divertente sentire quello che hanno detto dopo una sconfitta dopo venti partite” ha dichiarato, come dargli torto.

Altra soddisfazione per Lucianone, altro sassolino tolto dalle scarpe. Gli altri parlano, il Napoli vince e smette di guardare verso il basso, alzando gli occhi alle stelle.

Ciro Cuccurullo

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