Gusmeroli (Lega): “Prevedere Rottamazione quater dal 2018 al 2020”
De Bertoldi (Fdi): “Da Governo impegni disattesi su proroghe”
Fenu (M5s): “Preoccupati da situazione sociale esplosiva”
Del Barba (Iv): “Riformare modalità con le quali si pagano le tasse”
“Molti contribuenti italiani non riescono a pagare i loro debiti con il fisco perché, come è già noto, alle difficoltà economiche legate all’emergenza pandemica si aggiunge la mancanza di liquidità. Le imprese hanno problemi nei rapporti con le banche e nel fatturato. È chiaro che bisogna prevedere la ‘Rottamazione quater’ anche per il 2018, 2019 e 2020 e riaprire le condizioni per la ‘Rottamazione ter’ con saldi e stralci”.
E’ la proposta formulata da Alberto Gusmeroli, vicepresidente della Commissione Finanze della Camera, nel corso del webinar “Bonus rottamazione e pace fiscale è ora di collaborare: a che punto siamo?” organizzato dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.
“Se vogliamo che la ripresa economica continui, non possiamo permetterci di perdere imprese, ha detto il vicepresidente della Lega Nord. Non ha senso prorogare solo la ‘Rottamazione’. Dobbiamo continuare con la pace fiscale, porre fine allo stallo creato dal trasferimento dei crediti legati ai bonus edilizi e fermare le riforme catastali che portano solo ad un aumento delle tasse per tutti. Se non affrontiamo di petto questi temi, andremo incontro alla perdita di molte attività economiche”.
Andrea De Bertoldi (segretario della Commissione Finanze del Senato) ha criticato duramente il Governo per non aver mantenuto gli impegni presi. “L’agenda sull’estensione della ‘Rottamazione ter’ e sulla ‘Pace fiscale’ è rimasta disattesa, come molte altre promesse del Governo che sono venute meno nonostante la volontà espressa dal Parlamento.
Il Presidente Mario Draghi si era impegnato a riprendere il termine per il pagamento delle imposte entro l’approvazione della Legge di Bilancio. Nulla di tutto ciò è stato attuato ed è triste rendersi conto che a fine febbraio lo Stato rischia di perdere entrate e di decadere dal beneficio delle prime rate versate perché i cittadini non hanno pagato.
Il parlamentare di Fratelli d’Italia ha dichiarato: L’unico elemento positivo è che abbiamo raggiunto risultati storici con l’ultima legge di bilancio. Ora dobbiamo potenziare questo sistema con il decreto Sostegni ter, attraverso l’estensione dalla tassazione all’obbligo di pagamento dei premi e l’invio del Durc unico. Si tratta di un importante passo avanti nella tutela del diritto alla salute dei professionisti”.
Durante il webinar, moderato da Anna Maria Belforte, anche il senatore Emiliano Fenu (capogruppo del Movimento 5 stelle in Commissione Finanze a Palazzo Madama) ha espresso la sua preoccupazione.
“Si tratta di una condizione esorbitante per molte aziende che non riescono a saldare i propri debiti con il fisco e sono costrette ad adire le vie legali. I contribuenti che hanno rinunciato a rate passate, saldi e stralci rappresentano il 43% di quelli coperti. Questo rappresenta una potenziale bomba sociale.
Dobbiamo adottare al più presto misure per far pagare tutti in modo più sereno, ha ribadito Fenu. Dobbiamo riaprire i termini della ‘Rottamazione ter’ e stiamo presentando un emendamento che preveda anche una nuova ‘Rottamazione’, che riteniamo necessaria per superare questa situazione di crisi. Anche il MEF, nella sua relazione, ha confermato il principio che di fronte a questi numeri si devono agevolare i contribuenti”.
Secondo Mauro Del Barba (deputato di Italia Viva Commissione Finanze a Montecitorio): “l’abolizione è chiara, ma occorre mettere a punto il contesto. La confusione del sistema fiscale deve essere superata e questa situazione deve essere risolta alla radice.
Occorre trovare un giusto equilibrio tra le esigenze di chi vuole pagare le tasse ma non può farlo e la lotta agli evasori fiscali. Occorre riformare le modalità di pagamento delle imposte e offrire la possibilità di rateizzare i pagamenti.
Non estendere questa possibilità penalizza le imprese e le famiglie. Dobbiamo uscire da questo circolo vizioso e credo che il Governo e le Istituzioni competenti si muoveranno in questa direzione. Si pensi, a quanto sta accadendo con i bonus edilizi e le truffe per il trasferimento del debito.
Abbiamo bisogno dell’intervento del Governo, afferma Del Barba – perché non possiamo permettere che le truffe ci colgano di sorpresa e creino disagi ai cittadini onesti. I cittadini devono poter contribuire senza essere vessati dalla PA. Le forze politiche sono d’accordo e ora dobbiamo superare la rigidità delle strutture governative”.
Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Angela Perrone, commercialista e revisore dei conti: ha dichiarato quanto segue dal suo punto di vista professionale: “La PA è una parte molto importante del Governo. Questo è assolutamente un campanello d’allarme preoccupante, sinonimo della grave crisi che sta colpendo imprese e cittadini.
I commercialisti chiedono l’adozione urgente di nuove misure per completare il pagamento della ‘Rottamazione ter’. Come discusso nell’ultimo forum nazionale del nostro ordine, un rinvio al 30 giugno 2022 è indispensabile se si vuole davvero aiutare le migliaia di imprese che stanno attraversando il momento più drammatico per il nostro Paese dal dopoguerra”.
La conclusione è stata affidata a Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della Cnpr): “Il mantra ricorrente è quello di un fisco più semplice che risponda alle difficoltà dei contribuenti. Ma la semplificazione non avviene mai. Il Parlamento stabilisce politicamente l’indirizzo della normativa, ma in realtà i tecnocrati dei ministeri fanno le cose in modo diverso.
Ne sono un esempio gli articoli 60 e 68 del Dl 18/2020. Questo concedeva una proroga di 85 giorni per la notifica degli atti, tenendo conto che c’era stato un periodo di inattività degli uffici governativi in relazione all’emergenza Covid. Di conseguenza, le scadenze sono diventate contorte, ognuna diversa e molto difficile da capire.
Serve certezza, non ostacoli e trabocchetti che potrebbero peggiorare il rapporto tra fisco e contribuenti. Se pensiamo che il 90% delle entrate dipende dai primi dieci tipi di imposte e da nient’altro, allora abbiamo già una sfida seria da affrontare. Le tasse sulle tariffe e le imposte irrazionali potrebbero essere facilmente abolite. Semplificazione significa regole chiare, semplici, applicabili e gestibili. Basta volerlo”.
Michele Santomauro