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Il 29 aprile a Padova un convegno per fare il punto sui cereali

AttualitàIl 29 aprile a Padova un convegno per fare il punto sui cereali

Prospettive e mercati alla luce della situazione internazionale

Roma, 28 apr. (askanews) – Il 2024 si è aperto nel segno della crescente preoccupazione per i coltivatori di seminativi, con il crollo dei prezzi dovuto all’eccezionale aumento delle importazioni da Paesi terzi, in conseguenza delle incertezze geopolitiche legate al conflitto in Ucraina. Il Veneto, che detiene la leadership nazionale nella produzione di mais e di soia ed è seconda per coltivazione di grano tenero, si interroga sul futuro del settore, tra incertezze e prospettive.

L’occasione è data dal convegno “Mercati e filiere dei cereali e della soia”, che si svolgerà domani, lunedì 29 aprile alle 10, organizzato da Confagricoltura Padova in collaborazione con Confagricoltura Veneto. Si parlerà delle modifiche della Pac sull’obbligo delle rotazioni e dei terreni non produttivi, di attese e prospettive sul mercato e di contratti di filiera.

“Il convegno nasce per dare una risposta agli agricoltori, che nell’assemblea regionale straordinaria di due mesi fa a Padova hanno portato alla luce problematiche e sofferenze – sottolinea Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova – Grazie all’azzeramento dei dazi, gli arrivi in Italia di grano tenero ucraino sono raddoppiati nel 2023 rispetto al 2022 e le importazioni di mais triplicate. Le consistenti esportazioni di cereali verso l’Ue hanno contribuito all’abbassamento dei prezzi pagati agli agricoltori, creando distorsioni all’interno del mercato comunitario. Le quotazioni estremamente penalizzanti, a fronte di costi di produzione che rimangono alti, mettono a rischio i bilanci delle aziende agricole e non sappiamo quanto questa situazione possa durare. L’Ue – aggiunge – ha stabilito un freno d’emergenza, con il ripristino dei dazi, che scatterà se i flussi delle importazioni dall’Ucraina supereranno una certa soglia, ma la lista dei prodotti sensibili non include il grano. Per Padova, che è la prima provincia veneta per coltivazione di grano tenero, la situazione è penalizzante e gli scenari futuri sono imprevedibili”.

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