Dal 13 al 17 ottobre in fieramilano 2mila espositori
Milano, 23 set. (askanews) – I numeri di Host 2023, la manifestazione dell’ospitalità professionale e del fuoricasa in calendario a fieramilano dal 13 al 17 ottobre, preannunciano un’edizione di rilievo con oltre 2.000 espositori, il 40% dei quali in arrivo da 50 Paesi di tutto il mondo. Un’occasione di ulteriore crescita per un comparto, quello del food equipment che a fine 2023 dovrebbe superare i 4,6 miliardi di euro:Simona Greco, direttore delle manifestazioni di fieramilano: “Torniamo ad avere un appuntamento come il pre-Covid vuol dire che le aziende avevano tanto bisogno di questo momento di incontro. Quando si parla di aziende intendo sia le italiane che le internazionali perché abbiamo aziende veramente grosse che vengono qui a presentare il meglio della loro produzione quindi vuol dire che ce ne era bisogno e le aspettative erano alte in termini di domanda alla manifestazione”. Oltre all’Italia sono Germania, Spagna, Francia e Stati Uniti i primi cinque Paesi per numero di espositori. Un dato che è lo specchio della vocazione internazionale del comparto che a Host 2023 potrà incontrare circa 600 operatori profilati selezionati da Fiera Milano con Ice Ita. Del resto sono i numeri stessi dell’export a indicare l’importanza dei mercati mondiali per questo comparto. Matteo Zoppas, presidente Ice: “Nel 2022 ha performato circa 3 mld di euro di esportazioni rispetto ai 620 miliardi di tutto l’export italiano sono numeri importanti perchè sono prodotti di un valore unitario mediamente basso ma sono quei macchinari per trattare il cibo che hanno una altissima qualità e punti di riferimento in tutto il mondo”. Suddivisa in tre macroaree, ristorazione professionale – bakery, pizza e pasta, caffè e tea, bar-macchine per caffè-vending, gelato-pasticceria e arredo e tavola, la fiera si pone come punto di incontro per l’innovazione del settore chiamato a rispondere a esigenze e stili di vita cambiati, soprattutto dopo la pandemia. Matteo Figura, executive director foodservice Circana: “Gli italiani tornano al consumo fuori casa rispetto al periodo pandemia e siamo quasi tornati al livello del 2019 manca qualcosina in termini di presenze che non è legato alle rinunce ma sono occasioni che mancano perchè sono cambiati radicalmente i nostri stili di vita”. A giugno di quest’anno i consumi fuori casa hanno raggiunto i 66 miliardi di euro, un dato incoraggiante per il food equipment in cui l’Italia vanta una solida esperienza:”In questa industria l’Italia è leader – ha detto Greco – magari sono aziende che sono silenziose ma che sono una ossatura del nostro paese e sono molto avanti nell’innovazione si formano e si informano non a caso la produzione italiana è leader nel mondo quanto quella tedesca e americana”. E se il trend del consumo fuori casa è un buon indicatore di come si muoverà questo mercato allora i segnali sono incoraggianti: “Il consumatore mal volentieri rinuncia al fuori casa è una cosa che non è nuova osservata nelle crisi precedenti – ha evidenziato Figura – se dovessimo stilare la classifica della componente leisure di divertimento il consumatore tende a rinunciare prima a viaggi che si accorciano, cinema teatri mentre la ristorazione rimane tra le scelte più importanti che per questo comparto è comunque positivo”.