ROMA – L’Africa al primo posto, per la “priorità” immigrazione, e così perfino l’Ucraina può attendere. O almeno per oggi uscire dall’agenda della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: a parlare al Consiglio di sicurezza, di fronte ai rappresentanti di Kiev e di Mosca, sarà infatti al suo posto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. La conferma è arrivata nella mattinata newyorchese, dallo stesso titolare della Farnesina. “Giorgia Meloni è alle Nazioni Unite, dove volete che sia?” ha risposto Tajani ai cronisti che lo interrogavano durante un punto stampa. “Aveva bilaterali con presidenti dei Paesi africani, poiché il tema immigrazione è la nostra priorità”.
LA PRIMA VOLTA DI ZELENSKY E LAVROV
Che le cose stiano così, in termini di “priorità”, il ministro degli Esteri lo conferma sui suoi social network. In evidenza le fotografie degli incontri con gli omologhi di più Paesi subsahariani. “Ho concordato un importante cambio di passo contro l’immigrazione irregolare” ha scritto Tajani dopo il colloquio con l’ivoriana Kandia Kamissoko Camara: “Nuovo sistema di visti, più rimpatri, più formazione per i loro giovani, più cooperazione economica”. Parallelamente, a margine dei lavori dell’Assemblea generale dell’Onu a New York, sono segnalati bilaterali di Meloni con parigrado e dirigenti di Guinea, Senegal e Kenya. E spunta pure un colloquio con il presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune. La scelta di non parlare al Consiglio di sicurezza sarebbe legata a questi appuntamenti. Eppure all’incontro al Palazzo di Vetro è prevista per la prima volta la partecipazione sia del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.
IERI MELONI HA SALTATO LA FESTA CON BIDEN ED È ANDATA NELLA PIZZERIA DI RENZI
Improbabile che sulla scelta di Meloni abbia pesato la cautela su possibili soluzioni alla guerra manifestata proprio oggi dal cardinale Matteo Zuppi, il mediatore vaticano per la pace. Una decisione secondo alcuni osservatori non scontata era stata presa per la verità anche ieri. Al ricevimento con un altro dei protagonisti della crisi in Est Europa, l’alleato americano Joe Biden, Meloni aveva preferito una pizzeria italiana, Ribalta. La stessa, annotano i cronisti riferendo di un menù con spaghetti al pomodoro, che nel 2014 aveva ospitato a tavola l’allora premier Matteo Renzi.
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