Decisione del consorzio SODECO, che è per il 50% del governo
Roma, 4 nov. (askanews) – Il Giappone non esce dal progetto petrolifero e gasiero russo Sakhalin-1. La Sakhalin Oil and Gas Development Co. (SODECO), compagnia partecipata al 50 per cento dal governo di Tokyo e per il resto da una serie di compagnie giapponesi, ha deciso di continuare a prendere parte al progetto russo. “Il Giappone è dipedente dal Medio Oriente per l il 90 per cento delle sue importazioni di petrolio, per cui il progetto Sakhalin-1 è un progetto estremamente importante come fonte alternativa al di fuori del Medio Oriente”, ha spiegato all’agenzia di stampa Kyodo il ministro dell’economia, commercio e industria nipponico Yasutoshi Nishimura. SODECO ha il controllo del 30 per cento nel progetto Sakhalin-1. In questo consorzio sono presenti anche la Itochu, la Japan Petroleum Exploration (JAPEX), Marubeni e INPEX. A ottobre il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato al governo di nominare un nuovo operatore del progetto dopo l’uscita della controllata di ExxonMobil denominata Exxon Neftegas Ltd., che era l’operatore del progetto e ne controllava il 30 per cento. Il nuovo operatore è stato registrato a metà ottobre. I soci – SODECO e l’indiana ONGC che ha a sua volta una partecipazione del 30 per cento – dovranno informare entro novembre l’operatore sulla loro volontà di continuare a partecipare o meno. continua a leggere sul sito di riferimento