Kishida: poco chiari i dati che arrivano da Repubblica popolare
Roma, 27 dic. (askanews) – Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato oggi che il Giappone richiederà dal 30 gennaio un test negativo per il Covid-19 ai passeggeri in arrivo dalla Cina, dopo che Pechino ha reso noto che porrà termine all’obbligo di quarantena per i passeggeri in arrivo nel paese a partire dall’8 gennaio.
Il Giappone negli ultimi mesi ha allentato fortemente e restrizioni sui turisti. Ma la mossa annunciata oggi segnala che soltanti i visitatori in arrivo dalla Cina dovranno essere sottoposti a test all’arrivo, a parte quelli che hanno sintomi manifesti.
“Mentre abbiamo notizie di un rapido aumento dei contagi in Cina, è difficile avere dettagli precisi a causa delle grandi differenze tra le informazioni che vengono dalle autorità centrali e locali e tra il governo e il settore privato”, ha segnalato il capo del governo di Tokyo parlando coi giornalisti. “Questo fatto – ha continuato – crea disagio anche in Giappone e abbiamo dovuto assumere delle decisioni straordinarie”.
La Cina ha improvvisamente abbassato la guardia, dopo le proteste diffusesi nel paese a causa delle dure restrizioni imposte dalla politica Covid Zero voluta da Pechino. Questa è stata la probabile causa di un aumento senza precedenti dei contagi nel paese.
Il provvedimento annunciato da Kishida prevede che i passeggeri che siano stati in Cina entro i sette giorni precedenti l’arrivo in Giappone siano sottoposti a tampone e coloro che si rivelino positivi al test vengano posti in quarantena presso strutture specifiche per sette giorni.
Ci sarà anche un tetto massimo di voli consentiti dalla Cina continentale.