FIRENZE – Per la Cgil e il Sunia il tema della casa sta prendendo la forma della tempesta perfetta. Lo dicono i numeri, la cifra gigantesca delle famiglie che solo in Toscana stanno facendo i conti con il disagio abitativo: 175.000. E lo dice la mole di sfratti in attesa del semaforo verde: circa 10.000 tra quelli del 2022 e le esecuzioni fermate per il Covid. Emiliano Fossi, candidato dal centrosinistra nel collegio uninominale della provincia di Firenze per la Camera, guarda i dati con preoccupazione: “Questa è una bomba sociale pronta a esplodere. E’ questo il rischio”, osserva all’agenzia Dire. “Serve una stagione di nuovi investimenti che puntino sulla rigenerazione urbana”.
Secondo la Cgil e il Sunia in Toscana 175.000 famiglie soffrono il disagio abitativo
Per l’ex sindaco di Campi Bisenzio, però, la questione non va declinata singolarmente, ma va affrontata con una visione di insieme. “Precarietà, aumento dell’inflazione, bollette. Se sommiamo tutto gli effetti possono essere devastanti per una famiglia”. Ma soprattutto, ecco il punto su cui concentra il proprio ragionamento, “tutto questo crea nuove fragilità sociali, il vero problema dei nostri giorni”.La grande sfida, quindi, “è rimettere al centro la dimensione pubblica delle politiche: dare più protezioni rafforzando il sistema del welfare, e, parallelamente, aumentare le opportunità per l’affrancamento personale”. Parlare di politiche per la casa, in sostanza, significa “lottare contro la precarietà puntando sul lavoro. E qui penso al salario minimo, all’aumento delle paghe più basse, ma anche alla riduzione delle diseguaglianze che patiscono soprattutto le donne e i più giovani. Poi è necessario affrontare la questione del raccordo generazionale, quindi delle pensioni, e c’è il tema della sanità pubblica, altro elemento centrale”. Insomma, “servono scelte e atti coraggiosi, soprattutto a sinistra”. Perché se è vero che vanno aiutate le fasce più deboli, “chi è da sempre in difficoltà”, ora si presenta “un altro grosso problema” sulla parte bassa del ceto medio. “Su coloro che fino ad oggi hanno vissuto in condizioni di normalità, o quasi, e che rischiano di cadere verso il basso”.
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Sul punto Fossi fa un’ultima riflessione: “Le forze politiche che si riconoscono nello schieramento ampio e progressista del centrosinistra oggi si presentano al voto divise. Spero di vincere le politiche, ma se così non sarà, avremo modo di fare un lavoro parlamentare facendo le giuste battaglie. Proviamo, anche se divisi, a fare battaglie comuni”.
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