ROMA – Successo a Tokyo per la decima riunione del Forum Italia-Giappone, appuntamento annuale per far incontrare e interagire decisori pubblici e privati di Italia e Giappone, mantenendo al contempo un osservatorio stabile sulle dinamiche economiche tra i due paesi. Il Forum, organizzato Organizzato dalla Japan Italy economic federation, JIEF, con l’agenzia Dire media partner, è un appuntamento che mira allo sviluppo di linee guida comuni su cui articolare progetti e sinergie, con l’agenzia Dire media partner, è un appuntamento che mira allo sviluppo di linee guida comuni su cui articolare progetti e sinergie, nell’edizione 2022, che si è tenuta al prestigioso Tsunamachi Mitsui Club di Tokyo, si è svolto in un format diverso dalle precedenti edizioni.
Questa edizione, infatti, segna l’inizio di un lavoro che si estenderà su vari mesi, con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti – dal mondo delle istituzioni, dell’economia, della politica di entrambi i paesi – con l’elaborazione dei temi di maggiore attualità. Lo scopo è arrivare alla stesura di un documento condiviso da presentare ai governi di Italia e Giappone e soluzioni pratiche per migliorare l’interscambio reciproco di prodotti, conoscenze ed eccellenze. Nell’ultima edizione, in particolare, la prima in presenza dopo le restrizioni dovute alla pandemia e che ha visto collegate oltre 300 aziende dei due paesi, si sono confrontati i protagonisti della transizione ecologica su una serie di temi quali la sfida al rinnovamento del sistema industriale, economico, sociale e ambientale, l’autosufficienza alimentare, le comunità energetiche rinnovabili, le nuove tecnologie: il tutto con il filo conduttore comune della sicurezza nazionale quale priorità da portare avanti in un periodo storico complesso come quello che stiamo vivendo ora.
I PARTECIPANTI AL FORUM
Ricco il parterre dei partecipanti al Forum organizzato dalla Japan Italy economic federation- (JIEF): per il Giappone: Makoto Oniki, presidente del Comitato di Sicurezza Nazionale, membro della Camera dei Rappresentanti; il senatore Satoshi Oie, tesoriere della Commissione Finanze e Bilancio della Camera dei Consiglieri, e i vertici del sistema confindustriale giapponese. Per l’Italia, tra gli altri, Chiara Braga, deputata del Partito Democratico e responsabile Transizione ecologica del partito; Gianni Girotto, coordinatore del Comitato per la Transizione ecologica del M5S; Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Cristiano Fini, presidente della CIA Agricoltori Italiani.
In sala presente all’evento Gianluigi Benedetti, Ambasciatore d’Italia in Giappone, con Marco Prencipe, console generale d’Italia a Osaka. La discussione ha impegnato tutti in un ricco dibattito sulle sfide che Italia e Giappone si trovano a fronteggiare, con i loro numerosi elementi in comune, ma soprattutto anche le opportunità che da questo momento derivano per l’interazione reciproca, a partire da ciò che avvicina Roma e Tokyo nonostante la distanza, rilevante ma esclusivamente geografica. Un’interazione che mette a fattor comune esperienze e pratiche da condividere, facendo leva sull’antica amicizia tra le istituzioni dei due paesi e sulla dinamicità dei rispettivi settori manifatturieri e industriali. Alla fine, quello emerso è un viatico e una guida pratica per un percorso di future collaborazioni sempre più strette con evidenti e innegabili chance di accrescere la sicurezza e la prosperità di due paesi antichi e moderni come Giappone e Italia.
Novità della decima riunione del Forum Italia-Giappone la partecipazione “a distanza”. Gli ospiti sono intervenuti sia in presenza, sia nella innovativa formula del collegamento in diretta in realtà virtuale con ologramma. Protagonista Chiara Braga, deputata Pd e responsabile Transizione ecologica del partito, che da Roma, nella sede di Montecitorio, si è collegata con Tokyo, con lo Tsunamachi Mitsui club. Braga, ripresa nel suo studio alla Camera da due telecamere 3D, è apparsa sullo schermo della sala dove era in corso il convegno come fosse presente fra i relatori, in modalità AR, realtà aumentata. Indossando un visore per la realtà virtuale, però, la deputata italiana risultava letteralmente di fronte agli astanti dotati del device, a colori e in alta definizione con un elevato livello di realismo. Tutto ciò è stato possibile grazie alla tecnologia sviluppata da Holotch, giovane società nata come start up tre anni fa. Si tratta di una ‘prima’ per la partecipazione di un esponente politico in una vera diretta in 3D. Una nuova modalità di interazione, che grazie all’uso dell’ologramma ci proietta in un futuro sempre più interconnesso che travalica le barriere tra reale e virtuale, permetterà di supportare la necessità di ridurre l’impatto umano e contrastare il cambiamento climatico contribuendo così al benessere del nostro pianeta.
Il collegamento in ologramma al Jief Forum Italia-Giappone è stato una vera ‘prima volta’. C’è, infatti, il precedente del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che si è collegato con il salone Viva Tech di Parigi, “ma si trattava di un intervento registrato”, spiega Hiroki Koike, CEO di Holotch. C’è stato anche il candidato alle presidenziali francesi Jean Louis Melenchon che ha chiuso la campagna elettorale con un comizio a Lille ritrasmesso in altre 11 località, ma si trattava di un ‘falso’ ologramma, nel senso che veniva ripreso in due dimensioni e proiettato su un sistema a specchi che creava l’illusione di un ologramma 3D. C’è stato anche il presidente indiano Narendra Modi, che ha tenuto comizi in diretta in 53 località del Gujarat, ma usando un teatro olografico, così come nel caso di alcuni spettacoli di Beppe Grillo. Con la tecnologia Holotch, invece, “si può trasmettere dovunque vogliamo, basta che ci sia banda sufficiente. È una tecnologia molto semplice per l’uso e scalabile”, spiega Koike. Sono sufficienti infatti una connessione 5G o anche 4G o su banda ultralarga fisica, telecamere 3D, che equipaggiano anche cellulari come l’iPhone, e visori per realtà virtuale come l’Oculus rift, per fare un esempio.
‘Questa è la terza edizione del Forum in clima pandemico e la prima in clima di guerra, scenari impensabili fino a pochi anni fa e che continua a leggere sul sito di riferimento