FIRENZE – Dal Pd a Italia viva. Da Italia viva a Forza Italia e, dopo appena 50 giorni, altra giravolta: il ritorno tra le braccia di Matteo Renzi. Storia di Maurizio Sguanci -consigliere regionale ed ex presidente del quartiere uno a Firenze (commissariato dopo aver dato le dimissioni per l’ingresso in Fi)- la cui nuova inversione a U spacca la giornata politica. Sui social, il suo ultimo post è di una quindicina di ore fa: “Perché alla fine, nella vita, bisogna fare quello in cui si crede veramente. Altrimenti menti a te stesso e di conseguenza agli altri”, che sa di preludio all’annuncio mattutino.
E sempre sui social tanti ex compagni non gliele mandato a dire. “Non è giusto, hai davvero sbagliato tanto, troppo“, gli lascia scritto in bacheca, su Facebook, un ex collega, il presidente del quartiere 4, Mirko Dormentoni. La scelta di aderire al centrodestra maturata lo scorso agosto, scrive, da cui sono scaturite le dimissioni da presidente di quartiere, ha mandato “a casa un intero Consiglio. Oggi te ne torni in Italia viva. Per quel pochissimo che serve, bisognerebbe che tu chiedessi scusa”.
Parole taglienti, le stesse che scrive anche Mirco Rufilli, consigliere comunale del Pd a Palazzo Vecchio: “Non credo che sull’aver mandato a casa un quartiere possa bastare un ‘abbiamo scherzato’. Certo, le scelte, anche in politica, sono personali e restano tali, perché ne rispondi sempre personalmente davanti ai tuoi elettori; ma la serietà? La serietà della politica? È anche per questi atteggiamenti, incoerenti e non curanti degli effetti su quello che ti circonda, che esiste l’antipolitica”.
La questione corre anche dalle parti della sinistra radicale, dove il consigliere comunale, Dmitrij Palagi, ricostruisce la vicenda farcendola di punture: “Pd e Italia viva hanno da poco confermato la loro alleanza fiorentina. Che vale anche a livello regionale, dove Sguanci è ancora consigliere regionale, eletto come Italia viva, passato all’opposizione in Forza Italia e ora di nuovo in Italia viva, in maggioranza. Nel frattempo, sempre Sguanci ha aperto la campagna elettorale del 2024 per le comunali di Forza Italia. Una storia così improbabile da superare qualsiasi opera di finzione. Il centrodestra e il centrosinistra fiorentino danno una bella immagine di loro alla città”.
Di verso opposto è, invece, l’intervento in cui si lancia Massimo Mattei, ex Pd, assessore nella giunta Renzi e oggi in Italia viva. Non una difesa a 360 gradi di Sguanci, piuttosto un’amara chiamata in causa generale: “La discesa” rispetto alla politica e ai nomi del passato che “avevano un’idea di città”, è cominciata “da tanto e non la fermiamo più, soprattutto da quando la politica è diventata un mestiere anche a livello comunale e grazie a quella integrazione di stipendio si riesce a pagare un po’ meglio il mutuo”. Oggi – prosegue- “non mi stupisce più niente. Ne ho viste troppe. Della stragrande maggioranza delle persone che pontificano adesso sulla novità politica del giorno a Firenze potrei dire cose altrettanto poco nobili di quelle che stanno scrivendo adesso con la punta intinta di veleno. E loro sicuramente ne avrebbero da dire e da scrivere su di me. Perché figuratevi, va bene l’ironia (poi siamo a Firenze…), va bene la legittima indignazione del cittadino che magari per arrivare a fine mese deve stare attento a non accendere sempre lo scaldabagno, ma leggere commenti astiosi di chi si è prostituito (politicamente) per uno strapuntino mi fa sorridere. Perché ogni cosa si sa, e se non se ne parla forse è soltanto per non gettare ancora più discredito su una categoria che è già abbastanza screditata di per sé”.
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