Anche Salvini assicura: “All together for Expo 2030 Roma”
Roma, 24 gen. (askanews) – La seconda giornata nella Capitale di Dimitri Kerkentzes, segretario del Bureau international des expositions (Bie), apre il processo di verifiche sul campo della fattibilità della candidatura di Roma come ospite dell’edizione 2030 dell’Expo e si svolge nel segno della compattezza delle istituzioni. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha accolto Kerkentzes in Campidoglio, e poi lo ha accompagnato in visita al sito proposto, al centro del quale svetta la vela incompiuta di Calatrava. Incontrando la stampa al termine della suggestiva incursione, che ha portato il segretario generale del Bie dai Fori imperiali a Tor Vergata attraverso un corridoio verde che passa per il parco dell’Appia Antica e il Parco degli Acquedotti, il sindaco ha stoppato ogni potenziale polemica con il Governo. Il candidato presidente della Regione Lazio del centrodestra, Francesco Rocca, ieri aveva espresso la necessità di vedere il progetto prima di esprimere una propria opinione in merito alla sua collocazione a Tor Vergata. “La visita del Bie sta dimostrando che il Paese è unito intorno a Roma su Expo a tutti i livelli di governance e di società civile”, ha tagliato corto oggi Gualtieri. E d’altronde già ieri sera il ministro delle Imprese del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine del suo incontro con Kerkentzes, aveva espresso sulla candidatura di Roma per l’Expo 2030 “un forte impegno dell’intero Governo a tutti i livelli, in piena sintonia con il sistema delle imprese italiane messe in campo”. La stessa premier Giorgia Meloni fin dal suo insediamento aveva affermato “da italiana e romana” che Expo 2030 fosse “una grande occasione” per Roma e l’Italia.
Oggi è il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini a twittare, al termine dell’incontro con il segretario generale del Bie “All together for Expo 2030 Roma”, e poi a sottolineare, in un incontro dell’Osservatorio Burocrazia, tra le “opportunità straordinarie” che il Paese ha di fronte, proprio “quella della candidatura di Roma Expo 2030, che caldeggio e accompagno avendo vissuto il successo dell’Expo di Milano”.
Sulla carta l’Expo di Roma si candida a sorpassare per risultati l’edizione milanese: il sindaco Gualtieri, accompagnato dall’ambasciatore Giampiero Massolo, presidente del comitato promotore di Expo Roma 2030, nel punto stampa convocato sotto la Vela di Calatrava, vanta interventi da 5,8 miliardi solo per il sito, che diventano 18 con le risorse del Giubileo e del Pnrr. Quella location, per di più, aggiunge Gualtieri “sarà più grande del sito Expo di Milano 2015”, e proprio per questo, come raccomandato dal Bie stesso “non ci saranno posti in seconda fila” per nessun Paese espositore, soprattutto per gli emergenti: “con la collocazione dei padiglioni che abbiamo proposto, garantiremo a tutti i Paesi le stesse opportunità di visibilità”, ha assicurato Gualtieri.
La vera sfida per il successo della Capitale si gioca, però, sulla qualità di trasporti e servizi. Proprio oggi mentre il Bie raggiungeva il Campidoglio, infatti, la metro A si bloccava per diverse ore a causa di una infiltrazione d’acqua presso la stazione Lepanto. Le opposizioni capitoline insorgevano contro l’ennesima odissea della mobilità nella Capitale, e l’assessore della Giunta Gualtieri Eugenio Patanè chiedeva scusa ai romani e ai pendolari per i disagi, ma respingeva al mittente le critiche delle opposizioni: “non possiamo prendere alcuna lezione da chi ha lasciato la città e le infrastrutture di trasporto in queste macerie”, rispondeva netto, elencando tutte le manutenzioni incompiute da parte dei predecessori.
Gualtieri, dal canto suo, a Tor Vergata ha ammesso che una delle cose che il segretario del Bie ha voluto verificare sono i tempi e le azioni in campo per il collegamento del sito al centro città con la Metro C: “si tratta di uno sfioccamento relativamente breve”, ha assicurato il sindaco” che ha ribadito che “entro il 2030 arriveremo a piazza Venezia da una parte, e a Tor Vergata dall’altra parte. Ci sentiamo in grado di rispettare questo cronoprogramma”, ha aggiunto.
“Sono fiducioso negli esiti della candidatura” ha confermato Gualtieri alla stampa. “Sarebbe improprio dire oggi chi sta con noi e chi non ci sta – ha sottolineato l’ambasciatore Massolo -. Nessuno dei Paesi candidati può dire di aver vinto oggi, la competizione è apertissima. Vedremo quando arriveremo alla fatidica mattina del novembre 2023”, . Determinante, proprio per la valutazione delle infrastrutture rispetto alle concorrenti Riad, Busan e Odessa, sarà infatti l’ispezione ufficiale del Bie prevista a Roma per il 17 aprile. Questa sera, però, si prende fiato al galà all’Opera, con un’anticipazione dell’Aida in via di allestimento realizzata appositamente per i vertici del Bie. Con la speranza che Roma, con la sua cultura e la sua bellezza, sbiadisca le difficoltà quotidiane che subisce chi la attraversa, in attesa che nuove opere, auspicabilmente, le risolvano almeno in parte rendendo l’Expo davvero possibile.