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Eletti i vicepresidenti di Camera e Senato. Il Terzo polo non vota: “Pd-M5S si spartiscono poltrone”

PoliticaEletti i vicepresidenti di Camera e Senato. Il Terzo polo non vota: “Pd-M5S si spartiscono poltrone”

ROMA – Sono Mariolina Castellone del Movimento 5 Stelle e Anna Rossomando del Pd i vicepresidenti del Senato in quota opposizione. Maurizio Gasparri (Forza Italia) e Gianmarco Centinaio (Lega) quelli della maggioranza.

Alla Camera, invece, i vicepresidenti eletti sono Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, Giorgio Mulè di Forza Italia, Anna Ascani del Pd e Sergio Costa del M5S. Al voto non ha partecipato il Terzo polo, in protesta per non essere stato coinvolto e non aver ricevuto alcuna vicepresidenza in quota opposizione.

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CALENDA: “PD VUOLE RICOSTRUIRE ALLEANZA CON IL M5S”

“Come anticipato, non parteciperemo al voto”, per l’elezione dei quattro vicepresidenti, tre questori e otto segretari del Senato. Lo annuncia il leader di Azione, Carlo Calenda, in un punto stampa a Palazzo Madama mentre sono in corso le operazioni di voto in Aula. “Non lo faremo perché M5S e Pd hanno fatto un accordo tra loro per votarsi i loro candidati”.

“Non è particolarmente rilevante il non avere una vicepresidenza – puntualizza l’esponente del Terzo polo -, ma che non sia rappresentata un’opposizione che alle elezioni ha preso quasi l’8% ed è in continua crescita, e che è una delle tre opposizioni. Ancora più rilevante il fatto che c’è un accordo politico, il Pd ha scelto da che parte stare e di ricostruire l’alleanza con il M5S. Noi continueremo la nostra strada per creare un Terzo polo rispetto alla sinistra M5S-Pd e alla destra fatta da… chi? Non si capisce – conclude Calenda -. In questo grande caos alla fine è andata a pezzi la coalizione di governo”.

RENZI: “ANDREMO DA MATTARELLA”

Anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi, tramite un video su Twitter, interviene sull’argomento: “Ci sono quattro posti per le opposizioni e tre opposizioni: il Partito democratico, il Movimento 5 Stelle e noi. Cosa hanno fatto Pd e M5S? Un accordo per tagliarci fuori. Nel 2013 noi demmo i voti a Di Maio perché i 5 Stelle potessero esprimere un vicepresidente: è un principio di buona condotta parlamentare. Pd e M5S con la loro arroganza hanno scelto di tenerci fuori e noi resteremo fuori dall’Aula e – promette Renzi – porteremo il tema al presidente della Repubblica”.

PROVENZANO: “BASTA INVENZIONI, TERZO POLO NON HA I NUMERI”

“Se non è possibile una moratoria sulle polemiche col Terzo polo, almeno chiediamo una moratoria sulle invenzioni. A decidere sulle vicepresidenze non son stati fantomatici accordi per escluderli, ma sono stati gli elettori, perché l’unico criterio utilizzato, come da prassi, è il peso parlamentare”. Questa la replica di Peppe Provenzano, vicesegretario del Partito democratico.

“È la logica della democrazia e della rappresentanza. Noi abbiamo proposto anche di incontrarci per vedere spazi compatibili coi loro numeri sulle altre posizioni – aggiunge l’esponente dem -. Loro non hanno voluto perché si sono divisi. Se per riunirsi hanno bisogno di attaccare il Pd, facciano pure. Noi siamo impegnati a fare l’opposizione alla peggiore destra di sempre”.

CARFAGNA: “PD ABBIA IL CORAGGIO DELLE SUE AZIONI”

“Attribuire agli elettori, come hanno fatto dal Nazareno, la responsabilità dell’intesa Pd-M5S per spartirsi i posti riservati alle opposizioni è ridicolo e fuori dalla realtà”. Lo Gli elettori ci hanno portato in Parlamento con 21 deputati e 9 senatori, siamo il solo partito insieme con FDI che ha registrato un aumento anziché un crollo di consensi: rispetto al 2018 il Pd ha perso 800mila voti, il M5S più di 6 milioni di voti. Abbiano almeno il coraggio delle loro azioni: temono la crescita di un’opposizione più efficace e credibile della loro e cercano di marginalizzarla”. Lo dichiara Mara Carfagna, deputata di Azione.

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