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E’ morto Messina Denaro, una vita tra mafia e latitanza

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Il boss deceduto era stato latitante per circa 30 anni

Palermo, 25 set. (askanews) – E’ morto Matteo Messina Denaro. Il mafioso si è spento all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, nella cella del reparto per detenuti. Messina Denaro era affetto da un tumore al colon e per questo era stato trasferito nel reparto di terapia intensiva del nosocomio l’8 agosto scorso, dopo essere stato recluso al 41 bis nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila ventiquattro ore dopo l’arresto. Negli ultimi giorni le sue condizioni erano diventate critiche.Per anni considerato il criminale più ricercato in Italia, Messina Denaro, soprannominato “U siccu”, è stato capo indiscusso del mandamento di Castelvetrano e della mafia nel Trapanese. Uomo chiave del biennio stragista 1992-1993, era ritenuto vicinissimo a Totò Riina e, quindi, conoscitore di oscuri ed importanti pezzi della trattativa Stato-mafia. Nell’estate del 1993, mentre avvenivano gli attentati stragisti, Messina Denaro andò in vacanza a Forte dei Marmi insieme ai fratelli Graviano e le rispettive compagne; da allora si rese irreperibile, dando così inizio alla sua lunga latitanza. Il boss di Cosa Nostra è stato arrestato dai carabinieri del ROS lo scorso 16 gennaio dopo 30 anni di latitanza. Messina Denaro fu fermato in Via Domenico Lo Faso, un vicolo nei pressi della clinica privata La Maddalena a Palermo. Messina Denaro era in procinto di effettuare, sotto il falso nome di Andrea Bonafede, una seduta di chemioterapia. Furono i suoi ultimi minuti di libertà.

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