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Diabete tipo 1: pancreas artificiale alleato di pazienti e medici

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Sistema basato su sensore Abbott, infusore Ypsomed e app CamDiab

Roma, 13 set. (askanews) – In Italia sono circa 3,9 milioni le persone con diabete e di queste si stima che circa 187 mila soffrano di diabete di tipo 1, che in genere insorge nell’infanzia o nell’adolescenza e i cui dati sono in progressivo aumento. Una patologia pesante che incide sulla vita quotidiana dei pazienti che ora possono contare su un prezioso alleato. È infatti disponibile in Italia un sistema ibrido a circuito chiuso, noto anche come pancreas artificiale che funziona con il sensore FreeStyle Libre 3 di Abbott per il monitoraggio in continuo del glucosio ora compatibile con il sistema di erogazione automatizzata di insulina mylife Ypso Pump di Ypsomed e con l’app CamAPS FX di CamDiab, che grazie a un algoritmo di controllo stabilisce la dose da somministrare.”Il pancreas artificiale – spiega ad askanews il dott. Andrea Scaramuzza, coordinatore gruppo AMD-SID-SIEDP Tecnologie e diabete – è un sistema costituito da un sensore in continuo della glicemia, da un microinfusore che permette l’infusione sottocutanea di insulina e da un algoritmo che regola l’infusione in base al valore della glicemia. Quando i valori della glicemia dovessero scendere al di sotto di un range di sicurezza, il sistema in automatico sospende l’infusione di insulina mentre, al contrario se i valori della glicemia salgono al di sopra dei valori desiderabili il sistema aumenta, sempre in maniera autonoma, la quantità di insulina infusa. Con il pancreas artificiale è possibile ora avere un controllo della glicemia veramente ottimale e sicuramente questo ha influito in maniera positiva sulla qualità di vita dei pazienti con diabete”.Un cambio di paradigma importante nella gestione del diabete di tipo 1. Un dispositivo semplice, di facile utilizzo che offre misurazioni precise e continue, indispensabili per evitare possibili complicanze dovute a controlli non ottimali.”Sicuramente – dichiara Scaramuzza – la possibilità di personalizzare al meglio la terapia in base alle esigenze del paziente è un dato di fatto ed è un grande vantaggio. Lo è per i pazienti che possono curarsi al meglio ma dal punto di vista dell’operatore sanitario, del diabetologo, del medico è un vantaggio anche per noi perché abbiamo la possibilità scaricando i dati di questi strumenti, sia quelli della glicemia che quelli dell’insulina infusa, di conoscere in maniera trasparente e precisa quello che è il controllo metabolico glicemico di quel paziente e di poter dare dei suggerimenti mirati per un eventuale miglioramento quando magari le cose non fossero ottimali”.Una innovazione in grado di fare davvero la differenza.

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