Il sisma di magnitudo 7 ha avuto il suo epicentro a 72 chilometri di Marrakesh, è il più forte mai registrato nel Paese
Roma, 9 set. (askanews) – Si è aggravato a 1.037 morti e 1.204 feriti il bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco. Lo ha annunciato il ministero degli Interni di Rabat.
“Il bilancio delle vittime del terremoto è di 1.037 morti e di altri 1.204 feriti”, ha dichiarato l’emittente al Arabiya. Scene di panico, danni ingenti e un numero di vittime elevatissimo, destinato ad aumentare nelle prossime ore. E’ stata una notte da incubo quella vissuta dal Marocco, colpito da un terremoto devastante. Il sisma, di intensità pari a 7 sulla scala Richter, ha avuto il suo epicentro a 72 chilometri a sudest della città di Marrakesh, a una profondità di 10 chilometri. Secondo i media locali è stato il più forte mai registrato nel Paese.
Al momento non sarebbero rimasti coinvolti cittadini italiani nel Paese, ha assicurato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. La Farnesina, comunque, continua a seguire la situazione minuto per minuto.
Le mura della città vecchia sono crollate. Le persone sono corse in strada, mentre case ed edifici si sbriciolavano alle loro spalle. Parte di un minareto è crollato nella famosa piazza Jemaa el-Fna, cuore pulsante di Marrakesh, lasciando ferite due persone. Il terremoto ha causato danni ingenti in diverse città. In una località della provincia di Al-Haouz, epicentro del terremoto, una famiglia è rimasta intrappolata tra le macerie dopo che la loro casa è crollata, secondo quanto riportato dai media.
Oltre a Marrakesh, il sisma è stato avvertito anche a Rabat, Casablanca, Agadir ed Essaouira, seminando il panico tra la popolazione. Il ministro degli Interni, Abdelouafi Laftit, ha affermato in una conferenza stampa, che molte delle vittime si trovano in aree remote del Paese. Il sisma, ha precisato, ha colpito anche una regione scarsamente popolata nelle montagne dell’Atlante e ci sono notizie di famiglie intrappolate sotto le macerie delle loro case.
Gli ospedali di Marrakesh hanno registrato un afflusso di feriti molto consistente e le autorità hanno invitato i residenti a donare il sangue. Le autorità marocchine, i militari e i servizi di emergenza stanno lavorando per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto, ha detto Laftit, che ha ricordato anche diversi danni materiali, compreso il crollo di numerose case e altri edifici. Le forze armate, le autorità locali, i servizi di sicurezza e la protezione civile in tutte le regioni colpite continuano a mobilitarsi e a sfruttare tutti i mezzi e le capacità per fornire l’assistenza necessaria e valutare i danni, ha aggiunto il Ministro.
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha spiegato che circa 200 italiani si trovavano nell’area al momento del terremoto. Sono stati contattati dall’Unità di crisi e “al momento non si registrano vittime né feriti”, ha precisato il ministro, che ha assicurato tutta l’assistenza possibile dei nostri canali diplomatici ai connazionali che intendono lasciare il Paese. D’altra parte, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, impegnata a Nuova Delhi al vertice del G20, ha assicurato la “piena disponibilità” dell’Italia a fornire ogni aiuto necessario. Lo stesso Tajani ha precisato di avere già contattato il capo della Protezione civile, pronto ad intervenire se ci sarà una richiesta in tal senso da parte del governo del Marocco.
Assicurazioni in tal senso sono arrivate anche dai vertici dell’Unione europea, “pronta a fornire al Paese l’assistenza di cui ha bisogno”. Messaggi di solidarietà e vicinanza sono arrivati da numerosi leader mondiali. Tra questi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il leader del cremlino Vladimir Putin. L’Unione africana, infine, ha espresso “grande dolore” per le “tragiche conseguenze” del sisma.
Secondo l’aggiornamento del ministero dell’Interno marocchino, le province più colpite sono state Al Haouz e Taroudant. Numerosi decessi si contano al momento anche a Chichaoua, Ouarzazate, Marrakesh, Azilal, Agadir Idaoutnan, Grande Casablanca e Yusufiyah.
L’Istituto Geografico Nazionale spagnolo ha confermato infine che il terremoto è stato registrato in numerose aree del sud della Spagna, come Huelva, Malaga e le Isole Canarie. Tremori della terra sono stati avvertiti anche in Portogallo, secondo alcune testimonianze della popolazione locale.