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Cnpr Forum: “L’esperto negoziatore, ruolo determinante per le aziende in difficoltà”

EconomiaCnpr Forum: “L’esperto negoziatore, ruolo determinante per le aziende in difficoltà”

Quintano: “6500 imprese a rischio default, serve agire presto e bene”

De Nuccio: “Entro 15 dicembre corso sarà ultimato”

Trommino: “Oltre 6mila iscritti, un successo”

Viggiano: “Deontologia professionale determinante per iscritti”

“Il ruolo dell’organismo di vigilanza in una crisi di gestione è centrale per l’intera procedura. L’entrata in vigore del regolamento che disciplina l’organismo di vigilanza ne sottolinea l’importanza. Questa istituzione non è una procedura di insolvenza, ma uno strumento indispensabile per evitare la disgregazione delle aziende colpite duramente dalla crisi economica dopo l’emergenza del Covid-19”.

Lo ha dichiarato Eustachio Quintano, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e esperti contabili di Matera, durante il webinar “L’esperto negoziatore della crisi d’impresa” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

“L’ultimo rapporto di Bankitalia sottolinea che, sebbene le misure di moratoria adottate dal Governo durante l’emergenza Covid abbiano ridotto il numero di fallimenti nel 2021, si prevede un aumento nel 2022, con circa 6500 imprese coinvolte. È necessario intervenire con urgenza. Il primo passo per l’attuazione del regolamento è promuovere la formazione e l’individuazione di esperti negoziatori di crisi aziendali.

Si tratta di una nuova frontiera che offrirà opportunità di lavoro ai professionisti e aiuterà le imprese a ridurre il ricorso a procedure concorsuali su larga scala. Se l’organo di vigilanza decide che un’azienda è pronta ad accettare le trattative concordate, deve procedere con celerità. Ed è proprio in questi momenti delicati che i professionisti devono essere preparati”, ha concluso Quintano.

Il numero uno della Cnpr ha sottolineato come sia stata meritoria l’iniziativa adottata dall’Odcec di Matera nel dare vita al corso di formazione per Esperti negoziatori: “Un seminario – ha evidenziato Pagliuca – che consente di aprire nuove importanti prospettive di lavoro per i professionisti.

Organizzato in un clima di collaborazione, con l’aiuto dell’associazione ‘ADR e Crisi’, il progetto è stato realizzato con entusiasmo e concretezza. È stata un’ulteriore prova che siamo una categoria capace di agire e risolvere i problemi”.

Elbano de Nuccio, numero uno dell’Odcec di Bari e direttore dell’Osservatorio sulla Gestione della Crisi d’impresa della Libera Università del Mediterraneo ha sottolineato i dettagli dell’iniziativa.

“Sono stati compiuti seri sforzi per la realizzazione di questo corso che, grazie ai tanti sacrifici fatti, ha dato un impulso decisivo al riconoscimento del ruolo centralissimo attribuito alla nostra professione dal decreto sulla risoluzione negoziata delle crisi d’impresa.

Questo in particolare per quanto riguarda l’assistenza nella compilazione degli elenchi da parte delle CCIAA. È bene ricordare che le domande di iscrizione possono essere presentate durante l’organizzazione dei corsi di formazione.

Ogni associazione, che riceve migliaia di domande, deve coordinare questo processo e la composizione delle commissioni che valutano le singole domande. Entro il prossimo 15 dicembre, i laboratori dovranno essere completati, ha proseguito De Nuccio.

L’esperto di negoziazione è un ruolo complesso, a metà tra il mediatore e il certificatore. Questo richiede lo sviluppo delle competenze necessarie, sia in termini di negoziazione che di rafforzamento delle responsabilità dei commercialisti negli organi di governo delle aziende”.

La preparazione del corso è stata supportata dall’associazione ADR e Crisi, di cui Antonino Trommino è presidente. “Un ampliamento della figura professionale, realizzato nella consapevolezza che i professionisti, liberi da ogni vincolo, potrebbero dare un contributo decisivo al superamento della crisi economica associata alla pandemia.

All’evento hanno partecipato quasi 6.000 persone, molte delle quali purtroppo non hanno potuto partecipare a causa dei limiti di funzionamento della piattaforma. Il corso è aperto solo a chi è iscritto da almeno cinque anni e ha esperienza nel campo della ristrutturazione aziendale e della mediazione.

Ci sono ancora distorsioni che devono essere risolte. Ad esempio, il requisito dell’esperienza nel campo della ristrutturazione aziendale rischia di renderlo inaccessibile a molti professionisti, e l’estensione dell’obbligo di riflettere questa esperienza nella pratica rischia di mettere a rischio l’iscrizione all’albo.

Invitiamo i professionisti a superare questo meccanismo. Oltre alle regole sulla definizione di questa figura, ci sono altri punti che necessitano di chiarimenti e stiamo discutendo con delegati e senatori per eliminare tutte le restrizioni poste all’accesso all’elenco”.

L’importanza della formazione è stata ripresa da Gabriella Viggiano, consigliera dell’Odcec di Matera: “L’etica professionale è estremamente importante per i nostri membri. Nel caso dei commercialisti, l’accento è posto sul mantenimento di competenze aggiornate per garantire un elevato livello di prestazioni.

I professionisti non dovrebbero accettare un lavoro per il quale non sono adeguatamente preparati. La formazione professionale continua viene intrapresa proprio a beneficio dei beneficiari, ma ha i suoi limiti quando ai commercialisti non vengono concessi diritti esclusivi. Molte attività possono essere intraprese da chiunque si senta competente, il che non è positivo. Manca la garanzia dell’interesse pubblico.

I commercialisti, in quanto professionisti, cercano sempre di aggiornarsi con le ultime conoscenze, sono formati e qualificati per rispondere alle esigenze del mercato, ma soprattutto svolgono la loro professione con passione. Cercano sempre di acquisire nuove competenze, ha concluso la consigliera Viggiano, e sono consapevoli del valore del ruolo che svolgono, soprattutto in questi tempi di pandemia e post-pandemia”.

Michele Santomauro

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