Li Hejun fermato a metà dicembre, non si sa dove sia
Roma, 11 gen. (askanews) – La polizia cinese ha arrestato l’ex uomo più ricco del paese, il tycoon dell’energia Li Hejun. Lo riferisce oggi il giornale economico cinese Caixin.
Li, fondatore del gruppo Hanergy, è stato fermato nella città di Jinzhou, nella provincia nord-orientale di Liaoning, il 17 dicembre scorso, secondo Caixin ha appreso da diversi dipendenti di Hanergy non identificati.
Secondo il giornale cinese, il miliardario al momento non è tornato ancora a casa né si hanno notizie su dove sia detenuto.
Secondo il South China Morning Post, che cita Jiemian News, l’arresto sarebbe collegato ai guai della Banca di Jinzhou, il principale creditore del gruppo Hanergy.
Nel mirino ci sarebbe l’offerta di collocazione nel 2015 di una controllata di Hanergy, la Hanergy Thin Film, alla quale la banca avrebbe prestato 10 miliardi di yuan (1,37 miliardi di euro).
Li è stato classificato da Hurun Report nel 2015 l’uomo più ricco della Ciona con un patrimonio equivalente a 26 miliardi di dollari anche grazie alla crescita della quotazione di borsa avvneuta in quella circostanza: un aumento di sette volte del valore.
A maggio di quello stesso anno, però, una vendita di azioni, portò a un crollo del valore del 47 per cento in soli 20 minuti. Tutto questo immediatamente dopo che Li aveva parlato all’Assemblea degli azionisti, promettendo che avrebbe creato un impero più grande di Apple.
Li a quel punto dové effettuare un delisting della compagnia nel 2019, dopo che l’agenzia di controllo borsistico di di Hong Kong SFC fece un’indagine in seguito alla quale ottenne una sospensione del ruolo direttivo del tycoon per otto anni per aver celato la situazione debitoria tra la controllata, quotata a Hong Kong, e la casa madre.
La storia di Li è in qualche modo tipica di unas generazione di uomini d’affari cinesi. Li ha iniziato la sua attività imprenditoriale nel 1989 dopo aver ottenuto un prestito di 50mila yuan (6.800 euro) e in cinque anni dichiarò di aver fatto 80 milioni di yuan (11 milioni di euro) investendo su una piccola centrale idroelettrica nel Guangdong. In seguito usò il suo denaro per investire in un megaprogetto idroelettrico nello Yunnan, che gli permise si spiccare il volo.
Le maglie della giustizia cinese cominciarono a stringersi su Hanergy già nel 2019, quando fu arrestato il capo degli affari Huang Songchun, rilasciato poi dopo pochi giorni. Nello stesso anno la banca di Jinzhou entrò in crisi.