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Cgia: a spese obbligate il 60% degli acquisti delle famiglie

AttualitàCgia: a spese obbligate il 60% degli acquisti delle famiglie

L’anno scorso assorbiti 1.202 euro. 425 per casa e bollette

Roma, 14 gen. (askanews) – Le spese obbligate delle famiglie italiane continuano ad aumentare. Secondo una stima dell’Ufficio studi della CGIA riferita al 2021, gli acquisti per gli alimentari e bevande, per i trasporti e per la casa sono stati pari al 59,5% sul totale della spesa mensile media.

A fronte di una spesa mensile media pari a 2.016 euro, 1.202 euro l’anno scorso sono stati “assorbiti” dagli acquisti obbligati: di cui 265 euro per benzina-gasolio e spese su mezzi pubblici; 425 euro per la manutenzione della casa e per le bollette di luce-gas-spese condominiali e, infine, 511 euro per il cibo e le bevande analcoliche. A causa del rincaro dei prezzi registrato l’anno scorso, rispetto al 2021 CGIA ipotizza che l’incidenza di questa tipologia di spesa sia cresciuta di 3,8 punti percentuali.

“Insomma, a causa dell’inflazione spendiamo di più, portiamo a casa meno beni e la gran parte della spesa, per cibo, carburanti e bollette, la facciamo per “vivere” e per recarci o tornare dal luogo di lavoro. Tra il 2021 e il 2022, infatti, le uscite per le spese obbligate della famiglia media italiana, sono incrementate di 171 euro (+16,6 per cento). Diversamente, quelle complementari (o consumi commercializzabili) languono” rileva la ricerca.

In altre parole, proegue lo studio, “si ipotizza che negli ultimi due anni per acquistare alcolici, abbigliamento/calzature, mobili, tempo libero, ristorazione, ricettivo, istruzione, sanità, cura della persona, etc., la famiglia media italiana abbia speso mensilmente 815 euro. Non solo. Ma se la grande distribuzione organizzata e le vendite on line hanno registrato risultati positivi, le attività commerciali e artigianali di piccola dimensione dei settori appena richiamati hanno invece visto peggiorare la propria condizione economica”.

L’incidenza della spesa obbligata su quella totale risulta più alta nel Sud e nelle Isole rispetto alle altre aree del Paese. “Ovviamente – sottolinea la CGIA – la minore capacità di spesa delle famiglie del Mezzogiorno contribuisce in misura determinante a far emergere questo risultato. Va altresì segnalato che a partire dal 2017, l’incidenza delle spese obbligate sul totale cresce tendenzialmente fino a toccare la punta stimata per il 2022 del 59,6 per cento”.

Secondo gli ultimi dati disponibili al 2021, la spesa media più alta a livello nazionale è ascrivibile alle famiglie residenti nella provincia autonoma di Bolzano (3.116 euro). Seguono quelle ubicate in Lombardia (2.904 euro), nella provincia autonoma di Trento (2.791 euro), in Valle d’Aosta (2.721 euro) e nel Lazio (2.712 euro). Chiudono la graduatoria la Sicilia (1.992 euro), la Calabria (1.915 euro) e la Puglia (1.808 euro).

La somma dei consumi per le bollette, per gli alimenti di prima necessità e per i carburanti ammonta ad oltre il 52 per cento della spesa obbligata media annua della famiglia italiana (pari a 1.202 euro). Le bollette, ad esempio, sfiorano il 54 per cento dell’intero costo della voce “Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili. La spesa per pane, latte e carne, invece, è pari al 50 per cento della spesa totale per gli Alimentari e le bevande analcoliche. Carburanti e pedaggi, infine, ammontano al 53 per cento della spesa totale della voce Trasporti.

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